Gli obbligazionisti attendono con ansia il 4 luglio per sapere le sorti del fallimento

Gli obbligazionisti attendono con a nsia il 4 luglio per comprendere se il giudice della Corte d’Appell o accetterà il ricorso presentato da Astolfo Di Amato, consulente d ella DEIULEMAR Compagni di Navigazione Spa, contro la sentenza di fallimento pronunciata il 2 maggio scorso dal giudice Massimo Palescandalo del Tribunale di T. Annunziata. Ricordiamo che dopo una serie di manifestazioni e malumori da parte degli investitori, Roberto M aviglia, ex AD della Compagnia, era riuscito a proporre un primo concordato: 30-40% in azioni (concordato che il giornal e La Torre aveva ritenuto inaccettabile). D opo altre pressioni da parte dei torresi coinvolti nella vicenda, e d opo aver intuito che la maggioranza degli investitori non avrebb e accettato il concordato, il 18 aprile, mentre era in corso l’ud ienza riguardante il fallimento Deiulemar, in extremis, è stato p resentato la seconda proposta al giudice; grazie ad un ulteriore aumento di capitale personale, il concordato è arrivato al 52% così suddiviso: 20% azioni, 20% obbligazioni e 12% contanti. Tentativi e soluzioni, queste appena descritte, che alla fine non hanno convinto la magistrat ura. A render ancora più difficile la vicenda e a disorientare ancor di più la popolazione è stata la notiz ia del decesso per crepacuore, il 9 maggio scorso, del "Capitan o" Michele Iuliano, deceduto durante una perquisizione in c asa da parte della Guardia di Finanza. M a contro la sentenza di fallimento la Società Armatoriale ha r eagito, e, attraverso il consulente Astolfo di Amato ha presentato, in Corte di Appello, il ricorso alla sentenza di fallimento. Se tale ricorso verrà accolto, si dovrà ridiscutere del concordato. Le posizioni delle famiglie – Nel frattempo, le famigli e Lembo e Della Gatta e rispettivi consulenti preparano una terza proposta di concordato. Il fallimento è risultato essere una doccia fredda non solo per gli obbligazionisti ma anche per gli armatori, che di giorno in giorno migliorano la proposta e stando agli ultimi dati sembra che si sia super ato il 65%, con un aumento della quota cash. E ‘ notizia fondata che i Lembo hanno fatto un’istanza alla Proc ura nella quale hanno dichiarato di voler mettere a disposizione tutti i loro beni e a dare la massima collaborazione. La loro volontà viene anche comunicata alla curatela rinnovando la loro disponibilità. Attendono, pertanto, indicazioni dai giudici per le modalità di apporto dei beni o l oro destinazione. I Della Gatta, di canto loro, stanno smobilizzando altri beni mobili ed immobili da apportare al concordato in m odo definitivo. La Torre, sulla base di voci semp re più insistenti, sostiene da tempo che la famiglia Iuliano di f atto non apporta i loro beni personali al concordato. La famiglia s i è chiusa a riccio. Gli intenti manifestati dall’oramai defunto “ Capitano” Michele Iuliano erano buoni, in diverse dichiarazioni alla stampa comunicava la volontà di voler restituire i soldi ai torresi. Ma di fatto nulla di concreto. Inoltre, sembra che non sia stata avanzata dai loro consulenti/consiglieri, avvocati Giorgio e Stefano Iuliano e Commercialista Mariano Tassia, alcuna proposta o modalità per restituire i soldi agli obbligazionisti. A questo punto, resta da comprendere se la famiglia Iuliano, e in particolare Giovanna, la figlia del comandante, vorrà realmente apportare capitali della famiglia al concordato. S e ciò dovesse avvenire la percentuale potrebbe salire considerevolmente. Di fatto il concordato, con un b uon anticipo in contanti e tutelando al massimo piccoli azionisti ed obbligazionisti (vedi precedenti articoli), con uomini giusti al posto di comando, potrebbe, e sottolineiamo potrebbe, essere una soluzione interessante. Conclusioni – Il Popolo è confuso ed adirato. Quasi 400 obbligaz ionisti, la settimana scorsa, hanno reagito manifestando con molto ordine e compostezza. Ma la rabbia degli obbligazionisti ha p reso il sopravvento quando hanno appreso la notizia che la d elegazione non sarebbe stata ricevuta dalle famiglie di armator i. Ma forse, con il senno del poi, visto che i Lembo ed i Della G atta partecipano al concordato, sarebbe stata opportuna anche s olo la presenza di un consulente della famiglia Iuliano che spiegasse alla delegazioni quali fossero le loro reali intenzioni. Non ricevere la delegazione, per noi de La Torre, rappresenta un gesto poco opportuno. Non vogliamo fare polemica, manteniamo sempre una linea prudente e cerchiamo di non esasperare ancor di più gli animi degli investitori. Noi abbiamo a cuore le sorti della città di Torre del Greco, ma riteniamo che sia importante fare chiarezza e subito. Nessun trasferimento per i reparti chirurgia e radiologia
Antonio Civitillo

Articolo pubblicato sull’edizione cartacea in edicola il 13 giugno 2012