Udienza prevalentemente “tecnica” quella svolta ieri a Roma, presso la quarta sezione penale del Tribunale di Roma, è ripreso il processo contro i soci della Deiulemar compagnia di navigazione, per il crac della società armatrice. Un crac plurimilionario quello della Deiulemar compagnia di navigazione, la società armatoriale nella quale quasi 13mila risparmiatori hanno investito oltre 720 milioni di euro.
Presenti numerosi obbligazionisti per assistere alla prima di tre udienze previste nell’ultima parte di gennaio, insieme a quelle in programma lunedì 27 e mercoledì 29. Il processo di ieri è ripartita dal prosieguo della deposizione spontanea resa da Angelo Della Gatta, già ascoltato per diverse ore nell’ultima udienza di dicembre. In quella circostanza l’ultimo imputato uscito di galera insieme al fratello Pasquale per decorrenza dei termini di custodia cautelare, ha di fatto “scaricato” tutte le responsabilità della presunta raccolta abusiva di risparmi sui soci anziani della compagnia di navigazione, e cioè: sul “capitano” Michele luliano e Giuseppe Lembo, che col padre Giovanni Battista Della Gatta hanno fondato la Deiulemar nel lontano 1969.
Quella di ieri, dicevamo, è stata “una udienza prevalentemente tecnica, basata sulla valutazione della flotta”, come spiega l’avvocato del comitato degli obbligazionisti, Antonello Amato. “Nulla toglie e nulla aggiunge la deposizione di ieri di Angelo Della Gatta – continua Amato -. Voglio ricordare, comunque, l’importanza invece della costante presenza dei tanti obbligazionisti che ci danno le giuste motivazioni e la forza per andare avanti”.