La videosorveglianza continua a essere argomento dimenticato da tutte le istruzioni
Casi di cronaca ne sono accaduti e ne accadranno. La storia, purtroppo, non cambierà facilmente. Anche e soprattutto perché a non volerla far cambiare sono soprattutto gli amministratori, quelli presenti e quelli futuri, che continuano a mostrarsi indifferenti e non curanti considerato che sul territorio esiste un sistema di rapina-pistola

videosorveglianza che non decolla, nonostante i troppi soldi spesi dalle casse comunali.
Nei giorni scorsi è stato registrato l’ennesimo caso di criminalità: una banda di balordi ha messo a segno un colpo al supermercato Decò di via Giovanni XXIII. Un colpo che ha visto seminare panico e terrore, infatti i malviventi hanno fatto irruzione nel locale commerciale e hanno minacciato gli addetti alle casse, si sono fatti consegnare il denaro e poi si sono dati alla fuga. Naturalmente le forze dell’ordine sono al lavoro per individuare i colpevoli. Inutile dire che il blitz criminoso è stato messo a segno in maniera indisturbata.
Inutile dire che se il sistema di videosorveglianza funzionasse probabilmente si potrebbero evitare e scongiurare altri colpi. Però le telecamere non sono funzionanti. La Torre ormai denuncia il mancato funzionamento ormai da anni. Ma le denunce restano parole al vento. La classe politica, e le istituzioni tutte, non riescono a comprendere quanto sia utile alla sicurezza un sistema funzionante. Molti balordi Ci penserebbero due volte prima di entrare in azione. Un valido esempio è la vicina Castellammare di Stabia, dotata di un impianto funzionante, ha fatto registrare una diminuzione di eventi e casi criminali. Ma Torre del Greco no. Torre del Greco resta a guardare i molti soldi spesi per l’installazione di un impianto che non rende perché non funziona.
Il mancato funzionamento, oltre ad essere a danno di tutti i cittadini, è a danno soprattutto dei commercianti che finiscono nel mirino. Giulio Esposito, presidente Ascom, ha per l’ennesima volta puntato il dito contro le istituzioni locali: “Da anni – dice – urli amo ai quattro venti questo disagio mai risolto. Ci sentiamo abbandonati e non tutelati. Tanti incontri fatti ma nessun risultato concreto. Forse – chiosa con amara ironia – dovremmo chiedere aiuto a Papa Francesco”.