Si allontanano le speranze di recuperare i propri risparmi per gli obbligazionisti coinvolti nel crac della Dimaioline-Traghetto

Dimaiolines. Il fallimento della società armatoriale è avvenuto nel 2010 con un buco di 40milioni ed ha coinvolto circa 800 famiglie. Il giudice della sezione Fallimentare del Tribunale di Torre Annunziata, Massimo Palascandolo, ha depositato i primi progetti di riparto delle “somme attive” del fallimento.
La cifra è di 1.049.312,69 euro, somma irrisoria a fronte di un passivo di circa 40milioni. L’attivo verrà utilizzato innanzitutto per pagare le spese di giustizia e i creditori privilegiati (tra cui i dipendenti), ma per i risparmiatori forse nemmeno un euro per il momento: dovranno aspettare ancora, e questa per loro risulta essere un’altra doccia gelata.
Ricordiamo, inoltre, che gli armatori, i fratelli Carlo ed Angela nonché il loro cugino Angelo Di Maio, sono già stati condannati per bancarotta fraudolenta attraverso il rito abbreviato. Per di più, il Tribunale non ha riconosciuto che tra gli armatori ci fosse una “società di fatto”, penalizzando fortemente i risparmiatori.