Respinta la richiesta della commissione d’inchiesta per la questione depuratore

Una mancanza di rispetto e di coerenza: viene così interpretato l’atteggiamento di numerosi componenti del consiglio comunale durante l’ultima assise convocata ieri sera. A seguito infatti delle due conferenze dei capigruppo dei vari partiti, durante le quali si era stabilito come ordine del giorno tassativo la discussione sull’istituzione della commissione d’inchiesta sulla questione depuratore, l’assise comunale è risultata poco coerente a quanto stabilito. Così, al fatidico momento di discuterne, secondo le precedenti intese, gli accordi sono venuti meno e sono state poche le richieste di attenersi ai “patti”.
Ad accendere le polemiche del capogruppo dei DS Lorenzo Porzio, la richiesta da parte del consigliere Accardo – non presente alle precedenti conferenze dei capigruppo -, di una nuova inversione dell’ordine del giorno: un atto quindi di piena incoerenza aggravata dalla mancata esitazione degli altri consiglieri presenti invece alle conferenze. Naturalmente questo ha suscitato delle reazioni, tra cui l’abbandono dell’aula da parte di Lorenzo Porzio seguito poi anche dal leader della Margherita Alfonso Ascione, entrambi tenaci sostenitori dell’ipotesi dell’istituzione della commissione d’inchiesta.
Un gesto più che lecito, in quanto oltre ad una palese mancanza di rispetto, c’è stato anche il medesimo spreco di fondi: le due conferenze di capigruppo erano state come previsto rimborsate ai presenti, che però a quanto pare, non hanno poi mantenuto gli accordi stabiliti. L’unica certezza emersa da un consiglio terminato fin troppo presto, è la votazione tenutasi poi poco dopo alla presenza di un limitatissimo numero di consiglieri, che ha sancito la negazione definitiva della commissione d’inchiesta.
La decisione presa è così commentata dal consigliere Porzio: “Visto l’esito della votazione non resta che rivolgersi direttamente alla Procura della Repubblica, una ipotesi che avevo già fatto presente nel corso del primo consiglio comunale tenutosi nello scorso luglio. Mentre per quanto concerne l’accaduto di ieri, certamente non parteciperemo più alle conferenze dei capigruppo”.

P.R.