Manette ai polsi anche per Isidoro Di Gioia, figlio del boss Gaetano. Piena soddisfazione dell’Ascom

E’ terminato l’incubo per decine di commercianti, da tempo nel mirino degli emissari dei clan camorristici torresi, ai quali dovevano pagare il pizzo, subendo – qualora avessero mostrato anche il minimo segnale di resistenza – minacce verbali e vere e proprie aggressioni.
All’alba è scattato il blitz, e le manette sono state strette ai polsi di ben sette persone, tutti appartenenti al clan Falanga e alla colonna degli "scissionisti", cioè i fuoriusciti dal clan di Peppe "ò Struscio" e che hanno il proprio quartier generale nelle palazzine del Rione San Gennariello.
Tra gli arrestati anche Isidoro Di Gioia, noto alle cronache per essere miracolosamente scampato lo scorso mese di maggio ad un agguato in cui i killer crivellarono di piombo il padre Gaetano "ò tappo", storico boss della città del corallo.
Finisce in cella anche Ciro Grieco, meglio conosciuto come "à Marchesa", altro esponente di primissimo piano della malavita torrese.
Felicità tra i cittadini e soprattutto tra i commercianti, che da tempo vivevano nel terrore di dover cedere alle sempre più pressanti richieste della camorra: "Nell’apprendere la notizia – dichiara Giulio Esposito, Presidente dell’Ascom di Torre del Greco – esprimiamo la più profonda soddisfazione. E’ una vicenda incoraggiante, che ci da forza e che accresce il senso di fiducia nei confronti delle Forze dell’Ordine, alle quali va il nostro più sentito plauso".
Il blitz segue quello dell’alba precedente ad Ercolano, con le porte del carcere di Poggioreale che si sono spalancate per 22 affiliati alle famiglie degli Ascione, Birra e Papale, che detengono il controllo delle attività camorristiche nella confinante città degli scavi.
Nino Aromino