Cumuli di sacchetti e odori insopportabili ovunque

Una zona territoriale alle falde del Vesuvio invasa dall’immondizia. Una situazione insostenibile da vivere ed incredibile da raccontare. La Regione Campania con tutti i suoi Comuni è finita nuovamente, come ogni anno con l’arrivo della bella e calda estate, alla ribalta della cronaca nazionale col marchio più “sporco” che ci sia: allarme rifiuti. E di più sporco del marchio affidato ad una delle regioni d’Italia più belle per l’aspetto paesaggistico c’è solo la morale di chi riduce solitamente la zona vesuviana e flegrea in questo stato indicibile.
San Giorgio a Cremano, Ercolano, Torre del Greco, San Giuseppe Vesuviano: il paesaggio è lo stesso. Cumuli di sacchetti, quintali di frutta e avanzi di pesce o macelleria lasciati a fermentare sotto il sole, liquidi putridi che impuzzolentiscono l’aria, insetti e topi ovunque. Su uno dei cassonetti posti lungo la Litoranea di Torre del Greco appare una scritta a riguardo: “Una cosa non manca mai: l’immondizia”. Una frase che esprime il disagio dei cittadini, sempre in lotta con le questioni legate allo smaltimento dei rifiuti. Una frase scritta da anonimi cittadini che racchiude il pensiero comune di circa 90 mila abitanti. E non mancano le reazioni da parte di chi è costretto a subire: roghi appiccati di notte qua e là per le vie del centro e della periferia per timore che possa diffondersi uno stato sanitario preoccupante e pericoloso. I vigili del fuoco hanno registrato oltre 200 interventi in poco più di 48 ore nella zona della costa vesuviana. Lungo la via che lega Torre del Greco ed Ercolano, la via Benedetto Cozzolino, i rifiuti stanno invadendo l’ingresso di bar e ristoranti. Perfino il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha pensato di dire la sua a favore di una rapida soluzione.

Mariella Ottieri