Circa 60 abitazioni rischiano l’abbattimento

(a) Torre del Greco – La legge è legge. Sono solo un ricordo le lacrime della giovane ragazza madre, Oriana Colarusso, che implorava aiuto all’amministrazione comunale per salvaguardare il futuro di suo figlio. Alla fine, dopo tre mesi dalla data imposta per l’abbattimento dell’edificio ritenuto abusivo, le ruspe sono entrate, comunque, in azione. La demolizione, infatti, è avvenuta lo scorso 12 luglio in via Lagno Rivieccio a Torre del Greco. Le spese a carico del proprietario che ha deciso di provvedere da sé per risparmiare, a fronte dei diciotto mila euro chiesti dall’amministrazione comunale. Dopo l’infuocato mese di aprile, durante il quale numerose furono le proteste messe in campo dai cittadini di Torre e dagli abitanti dei comuni limitrofi, per gli abbattimenti delle case abusive, è tornato l’incubo delle demolizioni. Ammonta più o meno a sessanta il numero delle famiglie che rischiano di veder diventare macerie la loro abitazione. E magari proprio sotto i loro occhi. Dalla Procura, inoltre, arrivano sollecitazioni affinché si proceda con gli abbattimenti, dopo la risposta negativa ad una richiesta di proroga fino al termine dell’estate. Intanto, sulla questione abusivismo, scese in campo anche il primo cittadino del comune di Torre del Greco, Ciro Borriello, che inviò una lettera al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ed al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, in cui segnalava il problema ed auspicava una soluzione. A quanto pare, però, la soluzione tanto auspicata da Borriello non è arrivata o non è stata resa nota alla stampa e ai cittadini. Un incubo, quello degli abbattimenti, che però non riguarda solo la nostra città: a finire nel mirino sono anche le costruzioni situate in moltissimi comuni limitrofi.
Andrea Scala
 
Articolo già pubblicato sull’edizione cartacea in edicola il 21 luglio 2010