Comunicato stampa

Torre del Greco – “Ci hai presi per mano e ci hai accompagnato lungo il percorso della vita / noi bambini custodi di un mondo perduto…” così, attraverso un commovente filmato, i presentatori della serata dedicata all’indimenticato Salvatore Sorrentino salutavano i presenti, accorsi in massa presso l’Oratorio Beato Vincenzo Romano domenica 21 febbraio in serata, per il recital dedicato ad uno dei torresi più noti e che tanto ha dato a questa città. Personaggio schivo che non amava i riflettori e le telecamere (ah quanto sarebbe stato utile in questi tempi bui!) ma che, attraverso il lavoro, l’umiltà e la sua grande pulizia morale, cercava di infondere nei giovani i più alti valori che sarebbero occorsi loro una volta cresciuti e diventati uomini, Salvatore Sorrentino era un signore, un vero gentleman così poco torrese nei modi e nei gesti, non altrettanto nelle sue rappresentazioni. Dopo un’attività registica nel campo del “teatro per ragazzi” Sorrentino abbracciò il teatro napoletano: Antonio Berardo e Antonio Liguoro, presentatori della serata hanno dapprima mostrato ai presenti brevi e rari filmati, “rubati” alle scene (in quanto ‘o prufessore non amava le riprese) come La Cantata dei Pastori e numerose piece del Teatro di Viviani. Successivamente si sono alternati monologhi come quello dell’attore Andrea Esposito a scenette tipiche della commedia napoletana che hanno visto un susseguirsi di attori che all’epoca calcarono le scene dell’oratorio.
Il trio Nicola Di Lecce – Raffaele Palomba – Peppe Suarato ha deliziato i presenti con una poesia in musica dedicata a Sorrentino, a cinque anni dalla sua scomparsa, ricordandone gli inizi alla Parrocchia SS. Annunziata quando egli ricopriva la carica di presidente del Gruppo di Azione Cattolica, gli Araldi del Gran Re. Egli forgiò da quel gruppo, giovani leve che avrebbe indirizzato nel gruppo di azione filodrammatica che calcò le scene alla fine degli anni Settanta presso la Parrocchia SS. Annunziata, poi fondò l’Handball Club Olimpia La Salle, club di pallamano che grazie alla sua guida in veste di allenatore colse successi sportivi inaspettati in campo nazionale, vincendo a ripetizione scudetti nel settore giovanile. Non sorprenda ciò, in quanto l’amore e la passione che Sorrentino ‘o prufessore infondeva nelle sue attività poteva tutto.
E forse in ciò sta la grandezza di quest’uomo figlio della nostra città, che secondo molti tanto ha dato senza ricevere nulla: la proposta di intitolare a Sorrentino una via, un angolo o un cortile è stata lanciata da qualcuno, e si spera che l’Amministrazione comunale possa in futuro cogliere quest’opportunità, così come per molti giovani hanno avuto il “privilegio” di avere un educatore come Salvatore Sorrentino.

Francesco Di Rosa