Comunicato stampa

Torre del Greco – “Intenso e proficuo”, così il Comandante della Capitaneria di porto di Torre del Greco Capitano di Fregata Gaetano Angora ha definito l’anno appena trascorso dal punto di vista della lotta a difesa del consumatore per la legalità nell’intera filiera della pesca.
Conclusesi le festività natalizie, che tradizionalmente vedono i militari della Guardia Costiera impegnati proprio sul fronte della difesa del consumatore da frodi e contraffazioni, è tempo di bilanci, ed i numeri risultano quanto mai lusinghieri: 23 operazioni complesse svolte in un solo anno direttamente presso i punti vendita (mercati ittici, pescherie, supermercati ed ambulanti), sui territori dei Comuni di Torre del Greco, Portici, Ercolano, San Giorgio a Cremano e Benevento, con conseguenti numerose sanzioni penali ed amministrative avverso le centinaia di illeciti riscontrati.
Si parte dalla mancanza di etichettatura dei prodotti alla classica frode in commercio, dalla commercializzazione di specie vietate o sottomisura alla vendita di prodotti in cattivo stato di conservazione ed in grado di arrecare gravi danni alla salute del consumatore: i controlli hanno condotto all’elevazione di ben 174 notizie di reato, nonché al sequestro di quasi 12.000 chili di prodotti. Così, tra pesce Pollack dell’Alaska venduto per merluzzo pregiato, pesce Pangasio cinese dato per filetto di dentice, o frutti di mare depositati nei contenitori della nettezza urbana per sfuggire ai controlli, gli uomini della Capitaneria hanno elevato sanzioni amministrative per oltre 27.000 euro, per un controvalore di prodotto sequestrato pari a circa 130.000 euro.
A tali operazioni, naturalmente, si aggiungono i controlli effettuati dalla dipendente motovedetta CP549, con i quasi 6000 chili di prodotto sequestrato direttamente dalla pesca di frodo nelle acque di giurisdizione (Torre del Greco, Portici, Ercolano), e gli oltre 8000 euro di sanzioni per pesca in tempi o luoghi non consentiti, o senza regolare licenza. L’attività contro la pesca a strascico sottocosta, in particolare, è stata svolta anche con il supporto di mezzi aerei in collaborazione con il Comando generale del Corpo, in quanto la stessa depaupera fortemente le risorse ittiche e produce un notevole danno ambientale all’ecosistema marino.
“Dal mare alla tavola del consumatore, la Guardia Costiera si prefigge l’obiettivo di garantire il rispetto delle normative nazionali ed europee per la sostenibilità dell’attività di pesca ed a tutela della salute del consumatore – afferma il Comandante Angora. Anche visti i risultati ottenuti, l’azione di questo Comando perdurerà con vigore su questo come su tutti i fronti di competenza anche nel nuovo anno 2010”.
Già, perchè sempre grazie al coordinamento della Sala Operativa della Capitaneria presidiata 24/24 ore, i militari corallini hanno effettuato centinaia di ore di pattugliamento per la prevenzione degli incidenti a mare nel tratto di litorale di Torre del Greco, Ercolano e Portici, ed in particolare, durante tutta l’estate, anche con l’utilizzo del sofisticato battello pneumatico Bravo 66 per l’operazione “Mare Sicuro”. Decine di missioni che hanno portato, tra l’altro, al salvataggio di 24 persone in imminente pericolo, ed all’assistenza immediata di 8 unità in grave difficoltà.
Notevole anche l’attività di tipo amministrativo: 1.700 marittimi sono stati certificati per la tenuta della guardia in coperta e per l’abilitazione ai mezzi di salvataggio dalla sezione dedicata alla Gente di Mare, sezione che offre un servizio essenziale a decine di migliaia di marittimi permettendone l’imbarco su navi nazionali e straniere; acuita anche la lotta alle contraffazioni, con 12 soggetti scoperti e denunciati – dopo accurate indagini – in quanto navigavano avvalendosi di diplomi scolastici falsi, ed occupando altresì posti di responsabilità a bordo senza averne le dovute competenze. Gli Ufficiali della Capitaneria si sono inoltre recati oltre 170 volte, durante l’anno, nelle sedi dei locali Istituti di Addestramento per i Marittimi, per presiedere le commissioni d’esame per l’addestramento

di base ed avanzato, verificando così di persona la qualità della formazione direttamente dall’interno di tali Scuole.
Con 19 missioni all’estero, infine, gli uomini della Capitaneria di porto torrese hanno fattivamente contribuito ad innalzare il livello di sicurezza “attiva” e “passiva” delle navi degli armatori locali, fino a raggiungere Paesi come Cina, Giappone, Indonesia, Corea del Sud, Argentina e Brasile. Ciò al fine di certificare la corretta applicazione della pianificazione anti pirateria e terrorismo, come previsto dalle vigenti convenzioni internazionali in materia.