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Torre del Greco – Durante l’ udienza del processo penale, in appello la difesa dei fratelli Della Gatta ha chiesto l’annullamento del processo di primo grado per un vizio di forma. Secondo gli avvocati Alfonso Maria Stile e Giro Sepe i fratelli Angelo e Pasquale Della Gatta “non hanno avuto la possibilità di prendere parte all’ultima udienza del processo di primo grado”. Avevano l’obbligo di dimora in Campania. Pertanto: “le loro condanne per il crac Deiulemar vanno annullate”. In più, “diversi testimoni che avrebbero potuto fornire un contributo decisivo per la difesa” non sarebbero stati ascoltati dai giudici.

Ovviamente dal popolo degli obbligazionisti, partiti numerosi dalla città corallina, la notizia dell’eccezione di nullità è stata accolta con stupore e rabbia. Nel primo grado di giudizio gli appartenenti alle tre famiglie di armatori furono condannati per bancarotta fraudolenta e abusiva attività di raccolta del risparmio. I giudici romani della quarta sezione penale del Tribunale capitolino, aula Occorsio, dopo quasi nove ore di camera di consiglio, avevano inflitto 17 anni e 2 mesi di carcere ad Angelo Della Gatta, stessa sorte era toccata al fratello Pasquale, mentre la sorella Micaela era stata condannata a 9 anni e 10 mesi di reclusione. Lucia Boccia, invece, era stata condannata da 8 anni di pena. A Giovanna Iuliano furono inflitti 10 anni e 2 mesi di detenzione. 9 anni e 2 mesi, invece, andarono a Maria Luigia Lembo. Per finire, Giuseppe Lembo fu condannato a 15 anni e 8 mesi di reclusione. A questi vanno aggiunti i 4 anni e mezzo presi da Leonardo Lembo, grazie al patteggiamento nelle fasi iniziali del processo. In più, ai tre fratelli Della Gatta (Angelo, Pasquale e Micaela) furono comminati 600 euro di multa. Mentre per Maria Luigia Lembo la multa fu di 400 euro. Per tutti era scattata l’interdizione dai pubblici uffici e il divieto di effettuare attività commerciali per 10 anni. Ora si inizia tutto daccapo per gli imputati ma soprattutto per i 13mila risparmiatori che nel crac Deiulemar hanno perso più di 700 milioni di euro. La prossima udienza è in programma il 23 novembre.
Alan