Piano di intervento in caso di fuga

(a) per gli abbonati o in  edicola – Nel 2003 l’ATIA (Associazione Torrese Ingegneri Architetti) ha proposto un piano di intervento che prevede l’attivazione di vie straordinarie di fuga. Abbiamo intervistato l’Ing. Giuseppe Moscariello, che in quell’anno era presidente della suddetta associazione.
Se il Vesuvio mostrasse segni di risveglio i torresi sarebbero avvisati in tempo per la loro salvaguardia?
“Penso che saremmo colti alla sprovvista come è accaduto in Abruzzo. Non credo che colui che aveva previsto il terremoto fosse uno squilibrato”.
Dove potrebbero dirigersi i torresi in caso di emergenza?
“Siamo fortunati perché stanno costruendo la terza corsia autostradale, anche se gli intenti di quest’opera pubblica non sono legati al piano di evacuazione, ma bensì commerciali. Avremmo 12 corsie che consentirebbero lo spostamento scorrevole della gente; i torresi potrebbero dirigersi verso Nocera. Tuttavia il centro storico è molto affollato; Viale Castelluccio conta circa 10.000 persone: nessuno potrà uscire da questa zona in caso di emergenza. Perciò urge un piano ferroviario: con una minima spesa potrebbero essere messi a deposito dei treni che, in caso di emergenza, sarebbero utilizzati per il trasporto dei cittadini del centro storico fino a Nocera o Caserta. Purtroppo non si è fatto nulla e, probabilmente, nulla si farà”.

Maria Consiglia Izzo



Articolo già pubblicato sull’edizione cartacea de La Torre 1905 in edicola il 15 aprile 2009