Giulio Tarro, uno dei massimi esperti, a Torre del Greco

Torre del Greco – Lo scorso venerdi 6 novembre, presso la Sala Ursi del Santuario Maria SS.ma del Buon Consiglio di Torre Del Greco, si è tenuto il convegno “La nuova influenza,…meglio non farsi influenzare”, promosso dall’Ass.culturale Prometeo, presieduta da Francesco Manca.
L’evento ha richiamato un folto gruppo di cittadini, vista la stringente attualità del tema trattato e l’occasione unica di poter ascoltare l’autorevole parere del prof.Giulio Tarro, eminente personalità scientifica che si occupa di virologia da molti anni, oltre a ricoprire importanti cariche, tra cui quella di Primario emerito dell’azienda ospedaliera "D.Cotugno" di Napoli e di Chairman della Commissione sulle Biotecnologie della Virosfera, WABT-UNESCO.
Molti gli ospiti della manifestazione: tra gli altri, la dott.ssa Angela Margiotta, consigliera dell’Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli, il dott.Michele Ascione, consigliere dell’ordine dei Biologi, il dott. Paolo De Liguoro, presidente della cooperativa MediCoop Vesevo di Ercolano; il patrocinio dell’iniziativa ha visto anche il coinvolgimento dell’Ass. Nazionale.Onlus "Amici dell’Arte", sez..Campania.
La conferenza del prof.Tarro, moderata dal giornalista Aniello Sammarco , è partita da un excursus sulla letteratura medica inerente il gruppo dei virus di tipo A, di cui l’H1N1, agente eziologico dell’attuale influenza suina, è una variante genica. Tutti i sottotipi virali che storicamente lo hanno preceduto, hanno avuto un inizio simile per le loro modalità di diffusione: la malattia ha attaccato per prima dei volatili acquatici per poi fare il "salto" di specie passando ai suini e all’uomo (i suini sono stati un tramite grazie al quale i virus hanno messo a punto mutazioni tali da diventare pericolosi anche per l’uomo, grazie a particolari recettori cellulari ).
In questo modo si sono diffuse in passato epidemie come l’Asiatica, nel 1957, o, ancora prima, la Spagnola, nel 1918. Per questa "storicità" del virus H1N1, il cui genoma è il risultato di 256 combinazioni diverse del suo DNA, le persone oltre i 60 anni di età conservano una memoria immunitaria tale da essere le meno esposte al rischio di infezione.
Punto nodale per cercare di prevedere i prossimi sviluppi della malattia è capire come e quando H1N1 muterà ancora, fermo restando che una  mutazione è praticamente inevitabile, in quanto fa parte della sua normale evoluzione biologica.
Il dott.Tarro ha chiaramente lasciato intendere come sia opportuna la vaccinazione contro l’influenza A, soprattutto per le persone con patologie cardiologiche e respiratorie, nonché per la fascia più giovane della popolazione; tuttavia è quanto mai auspicabile una corretta profilassi igienico-sanitaria, poichè il virus , per fortuna,  è molto sensibile ai comuni igienizzanti e disinfettanti. Per quanto riguarda le possibili complicanze per chi contrae l’infezione, esse sono a carico soprattutto dell’apparato respiratorio; ma con i moderni ritrovati farmaceutici , ovvero  antivirali e antibiotici, nonché con il protocollo che il personale ospedaliero sa di dover effettuare, si possono scongiurare i decorsi mortali dell’infezione nella maggior parte dei casi.
Numerosi sono stati i quesiti posti dai cittadini accorsi al convegno, molti dei quali impegnati in prima linea nel combattere la pandemia in corso, in quanto medici di base o pediatri. Il prof. Tarro ha risposto con chiarezza e puntualità, ribadendo l’importanza di una campagna di vaccinazione e sottolineando come eventuali rischi di allergie da vaccino sono esattamente gli stessi di tutti gli altri vaccini influenzali, in quanto i preparati provengono da cellule embrionali di pollo.
Infine, l’insigne scienziato ha affermato che c’è un eccessivo allarmismo mediatico sulla questione e non è corretto parlare di "un’emergenza Napoli", in quanto il grandissimo numero di tamponi faringei effettuati negli ospedali ha permesso di contare ,ovviamente, un gran numero di persone venute a contatto col virus H1N1.
 
Mariacolomba Galloro