Botta e Risposta

Alla redazione
Gentile Direttore,
In merito all’articolo "Le preferenze di genere" presente nell’ultimo numero del Vs giornale volevamo offrire alla redazione alcune precisazioni. La legge 215/2012 non introduce alcun obbligo ma semplicemente l ‘opportunità di esprimere una seconda preferenza. Finalizzata ad un riequilibrio di genere, ha modificato il testo unico degli Enti Locali, che prevedeva interventi sì dirompenti per garantire la presenza femminile, ma in alcuni casi del tutto disattesi. Con tale legge si vuole assicurare la presenza di entrambi i sessi e imporre che “Gli statuti comunali e provinciali stabiliscono norme per assicurare condizioni di pari opportunità tra uomo e donna, [..] per assicurare la presenza di entrambi i sessi nelle giunte e negli organi collegiali non elettivi del comune e della provincia, nonché degli enti, aziende ed istituzioni da essi dipendenti.” In virtù di questa legge gli Enti Locali stanno adeguando i propri Statuti e si è prevista una quota nelle liste elettorali, dove nessun genere deve essere rappresentato in misura superiore ai due terzi dei candidati e nel contempo si prevede la possibilità di esprimere due preferenze, anziché una, a condizione che esse siano riferite una ad un uomo e l’altra ad una donna. In questo modo la doppia preferenza è una opportunità e non un obbligo, e quindi un’opzione "libera e segreta" in piena linea con l’articolo 48 della Costituzione da voi citato. Parimenti la legge è in linea con l’articolo 51 della Costituzione secondo cui la Repubblica promuove con appositi provvedimenti le pari opportunità tra donne e uomini nell’accesso agli uffici pubblici e alle cariche elettive in condizioni di eguaglianza. Come Commissione Pari Opportunità di Torre del Greco riteniamo pertanto la legge coerente con l’obiettivo di avere amministrazioni non più “rosa”, bensì più giuste, più moderne, più dinamiche e rappresentative. La Politica è rappresentanza della società nella sua intera composizione ed un Consiglio Comunale "monosessuale" come quello torrese dovrebbe far sorgere qualche domanda su quanto sia equamente rappresentata la società.
Cordialmente Claudia Sacco
Presidente Commissione Pari Opportunità di Torre del Greco

Dalla redazione
Alla luce delle precisazioni che la Commissione Pari Opportunità di Torre del Greco ha offerto al nostro giornale, in riferimento alla rubrica nella quale ci siamo occupati delle preferenze di genere, occorre ricordare che, in effetti, dette preferenze hanno già superato, tre anni or sono, il vaglio di costituzionalità: nel 2010, infatti, la Corte costituzionale, a seguito di ricorso da parte del Governo, ha stabilito (sentenza n. 4) la legittimità costituzionale della legge della Regione Campania 27 marzo 2009, n. 4 (Legge elettorale), anche per ciò che concerne, appunto, le preferenze di genere. La Consulta ha ritenuto compatibile detta previsione normativa col dettato della Costituzione, altresì in relazione all’art. 48, da noi ricordato, che sancisce, tra le altre, la libertà del voto. Non è questa, naturalmente, la sede per illustrare la decisione della Corte costituzionale, della quale i cittadini, e a maggior ragione chi si occupa di diritto, non possono che prendere atto; tuttavia, è doveroso sottolineare che, da parte nostra, i dubbi circa la compatibilità delle preferenze di genere (per le stesse ragioni anche quelle di cui alla legge 215/2012) con l’art. 48 Cost. rimangono anche dopo avere esaminato le argomentazioni che la Consulta ha utilizzato, invece, per sostenerne la piena legittimità costituzionale; argomentazioni alle quali, ci pare, la Commissione Pari Opportunità di Torre del Greco ha fatto implicito riferimento evidenziando che la legge 215/2012 “non introduce alcun obbligo ma semplicemente l’opportunità di esprimere una seconda preferenza”. I n questa sede, peraltro, è appena il caso di sottolineare che le perplessità espresse in merito alla previsione normativa delle preferenze di genere non ci impediscono di auspicare, per il futuro, in linea con le aspettative della Commissione Pari Opportunità, una sempre maggiore partecipazione delle donne alla vita politica del Paese, sia a livello nazionale che locale, al fine di vedere garantita, nelle istituzioni, la rappresentanza effettiva della società.
Alessandro e Giovanni Gentile