CONSUMATORRE
Importante novità in tema di vacanze. Chi compra un pacchetto-vacanza ha diritto alla restituzione di quanto pagato se il soggiorno nella località prescelta è diventato rischioso a causa di una epidemia, di atti terroristici, terremoti ed altre calamità naturali. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione con la sentenza n°16315/2007 decidendo definitivamente su una causa tra un’agenzia turistica ed un consumatore che aveva disdettato una vacanza a Cuba, già prenotata e pagata, dopo aver appreso che in quell’isola era scoppiata una epidemia di tongue, cioè una malattia causata da una zanzara che provoca febbre alta e tachicardia. La Suprema Corte ha stabilito che in questi casi è applicabile l’art. 1256 del Codice Civile in base al quale l’obbligazione si estingue per sopravvenuta impossibilità della prestazione e, quindi, il turista ha diritto al rimborso del prezzo pagato poiché, si legge nella sentenza, "è venuta a mancare la condizione di serenità che si attende da una vacanza". D’altra parte, l’art. 7 del Decreto Legislativo n°111/1995, poi confluito nel Codice del Consumo, stabilisce che qualora il recesso del consumatore da un pacchetto-vacanza dipenda da fatto non imputabile al consumatore stesso, come sommosse, atti di terrorismo, epidemie eccetera, l’operatore turistico deve restituire la caparra eventualmente incassata, che solitamente è il 25 per cento del pacchetto. Ma, come spesso accade, "fatta la legge, trovato l’inganno". Molte agenzie turistiche, infatti, inseriscono inserito all’interno del contratto la clausola secondo la quale "in caso di disdetta, sia pure motivata, il consumatore è tenuto al pagamento di una penale, a titolo di risarcimento danni, pari al 50 per cento (o addirittura all’intero prezzo)". In tal modo, le agenzie non restituiscono quanto incassato a titolo di acconto e/o caparra. Attenzione, quindi, al contratto che si sottoscrive, anche perché spesso tali clausole sono riportate su modelli prestampati dalla stessa agenzia ed a caratteri tanto piccoli che il consumatore neanche le legge.
Antonio Cardella
Pres. Unione Naz. consumatori TdG