Sono classificati in due categorie
1) EDULCORANTI INTENSIVI (sintetici):
• ACESULFAME K (E950)
• ASPARTAME (E951)
• CICLAMATO (E952)
• SACCARINA (E954)
Hanno la caratteristica di essere acalorici con un potere dolcificante di gran lunga superiore al saccarosio (da 30 a 400 volte in più).
Fa eccezione l’aspartame che apporta circa 4kcal/grammo.
2) POLIOLI (naturali):
• SORBITOLO (E420)
• MANNITOLO (E421)
• ISOMALTO (E953)
• MALTITOLO (E965)
• XILITOLO (E967)
Non sono completamente acalorici, apportano dalle 2 alle 3 kcal/grammo con un potere dolcificante leggermente inferiore allo zucchero.
Nella categoria degli edulcoranti naturali, nel 2010 è stata approvata in Europa la STEVIA (E960). Non apporta calorie e ha un potere dolcificante fino a 400 volte superiore allo zucchero.
Utilizzati in prodotti dietetici, per il fitness e per diabetici (per il controllo che hanno sulla glicemia). Alla dose di consumo normale (se si rispettano le DGA-dosi giornaliere accettabili- si mostrano ragionevolmente sicuri. Unica eccezione va fatta per l’aspartame. Chi soffre di fenilchetonuria (malattia congenita in cui manca l’enzima deputato a metabolizzare la fenilanalina) deve assolutamente evitare l’uso di aspartame (fonte, appunto, di fenilanalina).
Va ricordato inoltre che un uso eccessivo di edulcoranti naturali potrebbe provocare un effetto lassativo e che, in generale, l’uso di edulcoranti è vietato in gravidanza e nei bambini al di sotto dei tre anni. A prescindere dal consumo di prodotti edulcorati o zuccherati, sarebbe opportuno rieducare il palato per apprezzare il vero sapore dei cibi senza zucchero. Ma la cosa più importante è che l’uso di prodotti edulcorati non deve diventare una scusa per consumarne il doppio. La chiave di lettura è sempre l’equilibrio a tavola.
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