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La celiachia è un disordine in cui il sistema immunitario reagisce al glutine, un nome collettivo per un tipo di proteina nel grano, segale e orzo. Alcune persone reagiscono anche all’avena. L’intestino viene danneggiato, con conseguente malassorbimento dei nutrienti, e aumentato rischio di carenze nutrizionali, anemia e osteoporosi. Talepatologia può svilupparsi in qualsiasi momento della vita, e presentarsi con sintomi variabili. Sia in Italia che nel resto dell’Europa aumentano i nuovi casi, di cui molti restano non diagnosticati, il che può portare ad un aumento dei rischi per la salute. E’ raccomandabile sottoporre a test specifici le seguenti categorie di persone: coloro che presentano sintomi tipici (osteoporosi, anemia), chi già soffre di malattie autoimmuni (es. diabete di tipo1, ipotiroidismo autoimmune) che possono essere associate alla celiachia, e i parenti di primo grado di soggetti celiaci. Per questa ultima categoria, sono oggi disponibili test del DNA per verificare la presenza di quella predisposizione genetica indispensabile affinché la malattia si sviluppi. Tuttavia, anche qualora tale predisposizione sia presente, l’eliminazione del glutine dalla dieta va fatta solo in seguito ad una opportuna diagnosi, effettuata tramite esami del sangue e visita gastroenterologica. In caso di diagnosi positiva, la dieta priva di glutine è attualmente l’unico trattamento efficace. Professionisti qualificati e società ufficiali che si occupano di celiachia forniscono un supporto fondamentale affinché la dieta sia bilanciata e in grado di coprire i fabbisogni nutrizionali.
Dott.ssa Roberta Barone Lumaga
Biologa Nutrizionista Dottore di Ricerca in “Alimenti e salute”

Articolo pubblicato sull’edizione cartacea in edicola il 27 febbraio 2013