IL CONSUMATORRE

Con ben quattro sentenze del 2008 la Corte di Cassazione ha cancellato il risarcimento del danno esistenziale dal nostro ordinamento giuridico. E’ una vera e propria pugnalata alle spalle del consumatore, che ora dovrà sopportare i soprusi delle imprese che provocano disagi, talvolta molto gravi, soprattutto allorquando si trovano in una posizione predominante. Le motivazioni delle sentenze sono lunghissime e tortuose e fanno riferimento all’art. 2059 del Codice Civile, che non prevede espressamente il danno esistenziale, riconosciuto, invece, per estensione come danno non patrimoniale in numerose sentenze a favore dei consumatori, allorquando un inadempimento provoca disagi, stress, difficoltà nelle relazioni sociali o familiari. Per esempio, se la tardiva consegna di un’auto provocava non solo un danno patrimoniale per mancati guadagni, ma anche un disagio psichico, il giudice riconosceva al consumatore che aveva fatto ricorso anche il risarcimento di tale danno. Oppure si può pensare ad uno dei tanti gestori telefonici che continua inspiegabilmente a fatturare nella bolletta un servizio supplementare mai richiesto, costringendo l’utente a chiarire l’equivoco al costo di interminabili pomeriggi passati al telefono. Certo, è pur vero che tale danno è stato, talvolta, inopinatamente riconosciuto, prescindendo da qualsiasi prova. Ciò, però, non ci fa condividere l’atteggiamento di chi, facendo “di tutta un’erba un fascio”, priva tantissimi utenti – consumatori, che ogni giorno subiscono dei veri e propri attentati ai loro diritti, della possibilità di ottenere un sacrosanto risarcimento. Possibilità che, di per sé, molte volte ha rappresentato un vero e proprio deterrente per numerose imprese, avvezze a pratiche commerciali scorrette ai danni del consumatore. Cosa accadrà ora? Nell’immediato, sicuramente “al danno la beffa” per tutti quei consumatori che, forti del precedente orientamento, hanno sopportato i costi di lunghi giudizi ed attendevano fiduciosi una sentenza favorevole che, alla luce del nuovo orientamento, non ci sarà. Per il futuro, invece, non è difficile ipotizzare un aumento vertiginoso di soprusi ai danni dei consumatori – utenti, ovvero di noi tutti, almeno fino a quando (e non sarebbe una novità per il nostro sistema giudiziario) non vi sarà una nuova sentenza della Suprema Corte che, dalla sera al mattino, renderà nuovamente risarcibile il danno esistenziale.
Avv. Antonio Cardella
Pres. Unione Nazionale Consumatori – tdg