Ieri sera, Borriello-Ciro-Compiaciuto

presso Palazzo Baronale, si è tenuta la seduta del Consiglio Comunale. L’Assise è stata però interrotta dopo poco, a causa della mancanza del numero legale.
Quella di ieri era una seduta importante per Ciro Borriello, poiché, attraverso la nomina del Presidente del Consiglio e l’approvazione del Bilancio di previsione, il Primo Cittadino avrebbe dovuto mostrare i muscoli.
Invece i muscoli li hanno mostrati i cosiddetti “dissidenti”, Annalaura Guarino, Cinzia Mirabella, Antonio Trieste e Luigi Caldarola (Stefano Abilitato, ex-dissidente, ha fatto dietrofront) insieme all’opposizione, uniti dal fatto che erano fortemente contrari alla nomina di Alfonso Ascione a Presidente del Consiglio Comunale.
Quella di Ascione (di cui ancora ad oggi non è ben chiara l’appartenenza politica, sebbene lui dichiari di essere all’opposizione) è una nomina voluta fortemente dal Sindaco ex-dimissionario. Come è noto ai più, i mal di pancia tra Borriello e “dissidenti” durano da molto e a luglio il Primo Cittadino ha dato le dimissioni da Sindaco. In molti, cittadini e politici, hanno sempre ritenuto che il gesto di Borriello fosse solo un bluff, come dimostrerebbe il ritiro delle dimissioni l’ultimo giorno utile, il 17 agosto.
Ma durante il periodo del suo temporaneo congedo, secondo indiscrezioni, Borriello avrebbe tramato con alcuni membri dell’opposizione cercando e, probabilmente, ottenendo il sostegno di Alfonso Ascione, ovviamente in cambio di una contropartita. Il lavoro di reclutamento dell’ex-dimissionario non si è fermato ad Ascione, ma ha avvicinato anche altri esponenti dell’opposizione quali Donadio (UDC) e Maida (IdV).
Il braccio di ferro tra Borriello ed i “rivoltosi” è continuato ed il dissenso nei confronti della nomina di Ascione si è allargato anche ad altri membri della maggioranza. Dopo un breve dibattimento in aula, è stata sospesa la seduta per una pausa e poi non ha più ripreso per mancanza del numero legale. Tutto rimandato dunque, ma la sconfitta di Borriello c’è. Il teatrino continua, mentre la città affonda, i lavori di restyling vanno a rilento, la crisi aumenta e molti cittadini preferiscono parlare d’altro. L’importante è che non si affrontino argomenti culturali o seri, quale il futuro della nostra città.
Antonio Civitillo