Torre del Greco – “Abbiamo a cuore la questione del Giudice di Pace e vorremmo aprire un tavolo di concertazione e confronto per trovare una soluzione in maniera condivisa e partecipata, in linea con l’ideologia del Movimento 5 Stelle. Voglio anche un concetto importante: questo tema va affrontato nelle sedi opportune, carte alla mano, non si possono fare promesse insostenibili, è un gioco al quale voglio sottrarmi”. Lo dichiara Luigi Sanguigno, candidato sindaco del Movimento 5 Stelle di Torre del Greco.

“E’ essenziale ascoltare le istanze di tutte le categorie sociali, in particolare quelle che vogliono riportare un presidio di legalità nel nostro territorio. Come Movimento 5 Stelle – aggiunge – la nostra natura si propone da sempre come trasversale: questo è dimostrato dalla compagine eterogenea di professionisti che compone la nostra squadra. Vorrei, quindi, avere la possibilità di aprire un tavolo di concertazione per esaminare insieme la fattibilità, la sostenibilità ed i costi di questo progetto, così che il sostegno del Movimento 5 Stelle non si limiti ad una mera promessa elettorale, perché tale è rimasta negli anni scorsi, ma con l’aiuto, il sostegno e lo studio comune si punti alla pragmaticità della sua realizzazione. Basta demagogia.

Le promesse elettorali – precisa Sanguigno – muoiono con la campagna elettorale, i progetti invece puntano a realizzare le idee. I cittadini onesti e i professionisti tutti sono importanti per il progetto del Movimento 5 Stelle nella misura in cui il nostro programma fa della Legalità uno dei punti essenziali ed irrinunciabili del programma comunale: il nostro primo punto è Legalità e Trasparenza e nella nostra squadra di governo sarà presente proprio un assessore alla Legalità che si occuperà direttamente della questione. Vogliamo tutelare la giustizia sociale, salvaguardare la riapertura dello sportello antiviolenza, l’educazione alla legalità in genere, la difesa dei diritti delle categorie deboli o meno abbienti e i valori costituzionali dell’Uguaglianza, la Non Discriminazione e la dignità”.