Secondo atto, seconda bocciatura

Il risultato delle elezioni dello scorso maggio che ha visto vincitore Gennaro Malinconico e la sua parte politica è al sicuro, e a Palazzo Baronale si può essere certi che il lavoro del nuovo governo cittadino sia lecito e voluto, appunto, dalla maggioranza dei cittadini. E’ stato infatti bocciato, lo scorso giovedì 25 ottobre, anche il ricorso nel il quale si asseriva che le liste del centrodestra avessero ottenuto più del 50% dei voti validi, presentato dall’avvocato Antonio Bonagura per conto dei tre primi non eletti di Pdl, Pri e civica “Borriello sindaco”, rispettivamente: Ferdinando Guarino, Ottavio Bello e Luigi Caldarola, figlio di Nunzio, che con Giuseppe Manzo, Ciro Nocerino e Maurizio Romito presentò, due settimane fa, l’altro ricorso che si basava sulla presunta irregolarità delle firme raccolte per la candidatura di sindaco e consiglieri alle elezioni del 6-7 Maggio, ed anch’ esso bocciato (vedi “Un inammissibile ricorso al Tar” pag.2 dello scorso numero). Il Tar ha respinto il ricorso perché “in parte inammissibile e per la restante parte infondato” ed ha condannato i promotori dello stesso ad un pagamento di 2000 euro per il Comune di Torre del Greco e 500 per il Ministero dell’Interno come rifusione delle spese in lite. Svanisce per l’opposizione il sogno di veder magicamente comparire quattro consiglieri della propria parte a discapito di quelli presenti per l’attuale maggioranza, lasciando, forse, quest’onere soltanto a Rosario Rivieccio, che sembra si inserirà a Palazzo Baronale per colmare il vuoto lasciato da Ciro Borriello, dimessosi il 22 ottobre.
Luca Marino