A meno di due mesi dall’election day, dai partiti nemmeno una parola su idee e proposte per la città

Alzi il dito chi ha sentito parlare di programmi elettorali in questa prima fase di propaganda per il voto amministrativo del 6 e 7 maggio. A meno di due mesi dall’election day, i partiti non hanno ancora speso una sola parola su idee o proposte da sottoporre al giudizio popolare. Nessuno si aspettava che da destra, centro o sinistra fosse già pronto il libro dei sogni, ma che il vuoto di contenuti potesse rappresentare una costante in questo primo scorcio di campagna elettorale era l’unica cosa di cui una città depressa ed impaurita dal caso Deiulemar doveva fare a meno. Chiusi da intere settimane tra le proprie stanze, i partiti politici a Torre del Greco nel momento in cui vi scriviamo non hanno ancora definito le coalizioni, sono lontani dalla scelta dei candidati sindaci e nemmeno immaginano su quale base programmatica chiederanno la preferenza agli elettori. L’opposizione, in particolare, su cui incombe l’onere di elaborare un’alternativa a quello che per cinque anni è stato il modello Borriello, stenta ad uscire dall’empasse e resta irrigidita attorno al nodo candidato sindaco (il nome di Luigi Mennella rimane sul tavolo ma non riscuote i consensi di tutto il centro sinistra) e sulla scelta degli alleati con i quali presentarsi alle elezioni (con o senza i moderati dell’Udc, che nel frattempo ha detto già addio al Terzo Polo e che potrebbe risultare decisivo in un ipotetico ballottaggio). Eppure, per i democratici guidati dal giovane Cuciniello, indicare alla cittadinanza una strategia migliore delle isole ecologiche per differenziare i rifiuti o piani di riqualificazione per i quartieri periferici (in primis Leopardi dove incombe la minaccia di un centro di trattamento meccanico manuale per lo smaltimento della frazione indifferenziata) dovrebbe rappresentare l’unica chiave di svolta per porre fine all’esperienza Borriello. Le idee sono confuse anche tra i pidiellini che si aspettavano di avere un Borriello lindo e pinto in vista delle amministrative e che invece rischia il rinvio a giudizio (nell’ambito dello scandalo sull’abusivismo edilizio, per il quale è imputato per abuso d’ufficio e soppressione di atto pubblico) proprio alla vigilia del secondo turno (il ballottaggio è fissato per i giorni 20 e 21 maggio). Comunque, per il Pdl di programmi nemmeno a parlarne – “entro due settimane è pronta una piattaforma” fanno sapere da ambienti di Giunta – e stesso discorso vale anche per l’Udc. Insomma, il due aprile è il termine ultimo per la presentazione delle liste e tutti, ma proprio tutti, continuano ad essere arroccati nei propri egoismi politici, ognuno con i propri candidati e con veti incrociati sempre pronti da schierare sul tavolo. AAA PROGRAMMA ELETTORALE CERCASI.
Nino Aromino
 
Articolo pubblicato sull’edizione cartacea in edicola il 21 marzo