Week end ricco di concerti di musica classica d’autore, tra musei e complessi monumentali del casertano, per la rassegna Autunno Musicale. Suoni & Luoghi d’arte- XXV edizione.

Venerdì 25 ottobre al Museo Archeologico di Calatia a Maddaloni, doppio appuntamento con la Musica da Camera con Tackeiro Konoe e Ilya Maximov alle ore 19,30, che eseguiranno musiche di Bach, Schumann, Brahms mentre alle 21,00 e Ilya Maximov per Pianofestival eseguirà musiche di Chopin, Liszt, Rachmaninov.
Sabato 26 ottobre alle ore 19,30 invece alla chiesa di S. Francesco ad Aversa e domenica 27 ottobre alle 11,30 alla cappella Palatina della Reggia di Caserta il flauto di Giuseppe Nova e il violino di Takehiro Konoe incontreranno l’orchestra da Camera di Caserta.
L’Orchestra da Camera di Caserta, fondata da Antonino Cascio ha collaborato in più occasioni con solisti noti e partecipato ad importanti festival e stagioni concertistiche in Italia ed all’estero, proponendo programmi collegati alla sua attività di ricerca.

Per l’occasione sarà accompagnata dal flauto di Giuseppe Nova, considerato uno dei più rappresentativi flautisti italiani della sua generazione. Ha esordito nel 1982 come solista con l’Orchestra Sinfonica della RAI, cui è seguita una brillante carriera che lo ha portato in Europa, Stati Uniti e America Latina, Giappone, Cina, Tailandia, Singapore e Corea, ospite di celebri sale e festival.
E dal violino dell’olandese Takehiro Konoe, che dopo varie affermazioni in diversi concorsi – Primo Premio al Princes Christina Competition e al Concorso di Amsterdam, finalista a quello di Tokyo, dove ha ottenuto un premio speciale dalla Suntory Foundation for Arts -, nel 2018 ha vinto il Terzo Premio al Concorso Internazionale di Musica ARD di Monaco, iniziando tour di concerti in tutto il mondo.



E ancora domenica 27 ottobre al Museo Campano di Capua alle ore 17,30 per Pianofestival Giuseppe Albanese eseguirà musiche di Schumann, Stravinskij, Debussy, Ravel

Fino al 26 dicembre la Reggia di Caserta, il Museo Campano di Capua, il Museo Archeologico di Maddaloni, nonché le chiese monumentali di Sessa Aurunca, Carinola, Maddaloni e Piedimonte Matese saranno protagoniste di variegate proposte musicali da Pianofestival, alla Musica da Camera, all’ A-Solo, ai Concerti dell’Orchestra, ad Estonia Contemporanea. In parallelo anche un ricco carnet di “Altri Eventi”: Educational, Piano Lab, Suoni & Sapori, Electronics Lab, Itinerari Barocchi/Europa classica, L’atro Suono/Bosphorus Project.

L’Autunno Musicale è sostenuto dal MIBACT – Direzione Generale Spettacolo e dalla Regione Campania e si avvale della collaborazione di vari enti: la Reggia di Caserta, la Provincia di Caserta e il Museo Campano

di Capua, il Polo museale di Napoli e il Museo archeologico di Calatia , i Comuni di Carinola, Maddaloni e Piedimonte Matese, il Centro Unesco Caserta, le Associazioni, Byblos di Piedimonte Matese, Mozart di Sessa Aurunca, Pro Loco di Carinola, Lyons Club Aversa Normanna, Irem e Area Arte.

Il Museo Archeologico di Calatia ha sede nel Casino di Starza Penta, una delle più significative testimonianze storiche e monumentali di Maddaloni ed una delle residenze principali dei Carafa della Stadera che ebbero in feudo Maddaloni dal 1465.
Il Museo è stato inaugurato nel 2003. L’esposizione archeologica si articola su due piani e presenta i reperti provenienti dalle necropoli di Calatia e dall’area urbana in un arco cronologico compreso tra la fine dell’VIII sec. a. C. e l’età tardo romana.

La Cappella palatina della Reggia di Caserta, nella quale suonerà l’orchestra, fu inaugurata nel Natale 1784 e bombardata nel 1943, fu progettata ispirandosi a quella di Versailles per volere del Re, ma Vanvitelli con suo genio riuscì a sintetizzare in essa tutta la tradizione rinascimentale, manieristica e barocco dando origine al neoclassicismo.
Il complesso monumentale di San Francesco, conosciuto anche come San Francesco alla Villa o come San Francesco delle Monache, costituisce ancora oggi uno dei monumenti più insigni della città di Aversa nonostante abbia subito modifiche e spoliazioni. Le diverse testimonianze stilistiche documentano il continuo aggiornamento durante i sette secoli della sua storia. La zona in cui sarebbero sorti la chiesa e il monastero, in età antica detta Borgo dei Pescatori dall’attività di coloro che vivevano sulle sponde del fiume che all’epoca attraversava il territorio, fu puoi chiamata S. Andrea fuori le mura fino a quando l’ampliamento della cinta muraria, voluta da Ruggiero II, la inglobò nella città.

Il Museo di Capua è ospitato nello storico palazzo Antignano la cui fondazione risale al IX secolo ed incorpora le vestigia di San Lorenzo ad Crucem, una chiesetta di età longobarda nel sito di uno dei tre Seggi nobiliari della città. Importante testimonianza di un particolare culto indigeno preromano, dedicato alla fertilità, alla protezione della madre e della sua prole, è la collezione delle Matres Matutae, dette popolarmente Madri di Capua, conservate nelle sale V e IX del museo. L’edificio vanta lo splendido portale durazzesco-catalano che reca incastonati gli stemmi degli Antignano e d’Alagno

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