Fil rouge tra Valparaiso e Torre del Greco

Sarà lo spettacolo “Il mio cuore è nel Sud”, diretto da Gigi Di Luca, a rappresentare l’anima del teatro napoletano al Forum Universale delle Culture, che in questi giorni si sta svolgendo a Valparaiso in Cile. Quasi a preannunciare il passaggio di testimone fra la terza e la quarta edizione del Forum delle Culture, quest’ultima si terrà proprio a Napoli nel 2013, “Il mio cuore è nel Sud” il 2 e il 3 dicembre si farà portavoce della diversità culturale e del dialogo fra popoli.
Tratto da un radiodramma di Giuseppe Patroni Griffi del 1950 e adattato per il teatro da Gigi Di Luca lo spettacolo è interpretato da Miriam Campaniello, Mariangela D’Amora, Stefano Ferraro, Monica Pinto, Erminia Sticchi, Francesco Viglietti e con la partecipazione di Jorge Coulon; ed è dedicato a tutto il sud del mondo, in cui senza folclorismi ed immagini oleografiche viene messa in luce la realtà di una terra la cui forte passionalità consuma e rende vivi allo stesso tempo.
La messa in scena è in chiave contemporanea e si muove sulle linee parallele della realtà e del sogno, sulle quali scorrono immagini, fotogrammi ed atmosfere che si compongono e si scompongono in un gioco di opposti e di contrasti, come l’uomo e il suo doppio, il sole e la luna, il giorno e la notte.
Il sogno e la realtà sono, quindi, la chiave di lettura della contraddizione tra la parola e l’immagine scenica che caratterizza l’intero spettacolo. Contrasti ed opposti legati tra loro da una sottile ricerca della musica etnica che unisce in un unico universo sonoro l’intero Sud. Intrecci di musiche da Napoli, a Lisbona, dal Medio Oriente a Cuba e al Sud America: la musica come racconto, la musica come denuncia, dotata di una forza che solo il ritmo sud del mondo può avere.
Il 2 e il 3 dicembre presso plaza Anibal Pinto e Plaza de la Victoria, gli artisti de “Il mio cuore è nel sud” saranno, per dirla con le parole di Ettore Scola, i cittadini del “Sud dell’anima”, la gente che non sa spiegare cosa significhi venire da questo strano punto cardinale, che, invece, è quasi un modo di essere, di vivere naturalmente, un modo di sognare, di lottare, di ribellarsi e anche purtroppo, di rassegnarsi.

COMUNICATO STAMPA