Nelle ultime nove/dieci partite (ad eccezione del primo tempo contro la Juventus) s’è rivisto finalmente il vero Napoli, la squadra che nei pronostici della scorsa estate avrebbe dovuto competere con Inter e Juve per la conquista del titolo nazionale. E’ quasi superfluo ricordare quello che è successo (infortuni a catena, il covid, scadimenti di forma, errori nella gestione tecnica e societaria, ecc.) e che ha determinato il forzato abbandono della lotta per il vertice. Da quando, però, tutto è tornato alla normalità, la “storia” è cambiata, lasciando molti rimpianti per quello che avrebbe potuto essere…

Ieri sera, al ‘Maradona’, di scena la Lazio, reduce da una lunga serie positiva, in ragione della quale si temeva potesse creare non pochi problemi agli azzurri. E’ vero che la partita è stata fortemente condizionata da un inizio ‘traumatico’ per i laziali (si discuteva di un possibile rigore a favore dei biancocelesti, e invece il Var è andato a scovare un precedente fallo di Milinkovic – discutibile – su Manolas, sentenziando il rigore a favore degli azzurri). Subito dopo, il solito Politano, ‘uccella’ Reina con una fucilata che ha sorpreso l’ex nostro numero uno.
Che dire: due mazzate che avrebbero tramortito anche un toro! Ma il Napoli, ad onor del vero, la partita l’aveva iniziata nel modo migliore: possesso palla continuo, pressing a tutto campo, scorribande inarrestabili sulle fasce, dominio assoluto a centrocampo. Non deve meravigliare, perciò, che i laziali siano andati in tilt, tanto che ad un certo punto si sono trovati sotto di ben quattro reti!

Match finito, da archiviare? Nemmeno per sogno, in quanto improvvisamente sono emersi tutti i limiti caratteriali della compagine partenopea che, fino a quando costruisce gioco è un bel vedere, ma se si tratta di gestire il risultato, sono dolori!
La Lazio, infatti, in men che non si dica, approfittando del ‘rilassamento’ dei nostri, ha messo a segno due reti, rimettendo in discussione il risultato. Per fortuna, è entrato in campo Osimhen: una cannonata all’incrocio dei pali che il buon Reina nemmeno ha visto, quinta rete e Lazio rimandata a casa senza ombra di discussioni. Ci sembra superfluo analizzare i meriti dei singoli calciatori in maglia azzurra: tutti eccezionali, largamente al di sopra della sufficienza. Quelli che, purtroppo, mancano a questa squadra sono un paio di giocatori ( a centrocampo e in difesa, l’attacco è una “bomba”!) capaci, appunto, di dettare i cambi di ritmo durante la partita, di mettere ordine quando è necessario “riprendere fiato”.



Confidiamo, per il prossimo futuro, nel Presidente, nella sua capacità di colmare, con innesti mirati, le lacune dell’attuale organico, che ci auguriamo venga mantenuto nella sua quasi interezza. Non sarà facile, ne conveniamo: parliamo di giocatori validi, con esperienza e con spiccate doti caratteriali, qualità queste che non si trovano al “supermercato”!
E per l’immediato? Siamo in piena lotta per la conquista della Champions (adesso i posti disponibili sono tre, visto il calo di rendimento del Milan), una bella boccata di “ossigeno in euro”, la più che possibile qualificazione. Scontri diretti, per il Napoli, non ce ne sono più. Nelle restanti partite ci toccherà incontrare alcune compagini in lotta per non retrocedere, che scenderanno in campo con il coltello tra i denti. Niente paura, però; il Napoli con il suo potenziale tecnico non può, non deve, temere il Torino, la Fiorentina o il Cagliari: non saranno necessari miracoli, per prevalere, sarà sufficiente “fare il Napoli”!
Ernesto Pucciarelli