Pensieri liberi – Fra due mesi, o poco più, scriveremo la parola “fine” al campionato di calcio di serie A, stagione 2018-2019. Diciamolo francamente: s’è trattato, come nel recente passato, di un campionato mediocre, che ha sancito senz’ombra di dubbio questa amara verità: siamo diventati, calcisticamente parlando, una nazione di serie B!
In Europa, ci sono almeno tre campionati (inglese, spagnolo, tedesco) di livello nettamente superiore rispetto al nostro. La crisi si riflette, com’è naturale che sia, anche sulla Nazionale che, da oltre un decennio, non riesce a conseguire risultati accettabili, degni della nostra gloriosa tradizione pedatoria. Non appena ‘mettiamo il piede’ in una competizione internazionale, ecco affiorare immediatamente i nostri limiti. Persino la Juventus, la “squadra-mostro”, che in Italia ha fatto il vuoto dietro di sé, avviandosi alla facile conquista dell’ennesimo scudetto consecutivo (però “spes ultima dea”, non è vero, amici di fede azzurra?), senza trovare significativi ostacoli sul suo cammino, corre il serio rischio d’essere estromessa dalla massima competizione continentale a livello di club: la Champions.

L’importante è partecipare… Lo sosteneva, con convinzione, Pierre de Coubertin il quale, alla fine dell’Ottocento, ebbe la meravigliosa idea di ridare vita alle antiche Olimpiadi. Anche Aurelio De Laurentiis, presidente del nostro Napoli Calcio, la pensa come il barone francese. Ma di cosa si lamentano I tifosi partenopei? Per quale motivo stanno disertando lo stadio? Quello che conta, secondo il vulcanico produttore cinematografico romano, è essere costantemente competitivi a certi livelli e, principalmente, con il bilancio in ordine. E i “titoli” che desidererebbero conquistare gli ‘incontentabili’ tifosi di casa nostra? Beh, se qualche volta, per caso, dovesse capitare di trovarne qualcuno per strada, saranno naturalmente ben accetti!
Il ragionamento di ADL, dal punto di vista imprenditoriale, non fa una grinza… Così è, se vi pare, cari tifosi: i soldi, ce li metto io! Però, non è detto che si debba per forza essere d’accordo con la teoria dell’importante è partecipare… Io, ad esempio, anche se m’impegno in una ‘scopetta a sette’ con il mio nipotino, mi sento più soddisfatto se, alla fine, vinco! Capisco, perciò, che, per tantissimi malati di calcio come me, è frustrante partecipate ad un campionato che – ormai è una costante! – finisce prima ancora d’iniziare e che, probabilmente, sta cominciando ad annoiare persino gli stessi tifosi iuventini!

Per fortuna, a ridare un po’ di linfa vitale a questa competizione-farsa, s’è accesa la lotta tra le le squadre della capitale e le ‘milanesi’ per la conquista di almeno due posti per la prossima Champions; anche in coda, c’è da registrare un inatteso, gradito, risveglio di squadre (vedi Bologna e Frosinone) che, fino a poche settimane fa, sembravano mestamente destinate a retrocedere nella serie cadetta. Purtroppo, lo ripetiamo, per la lotta al vertice, a meno che non si verifichi un miracolo, tutto sembra procedere verso l’ineluttabile…



A conclusione di queste brevi note, per cercare di restituire interesse anche alla lotta per lo scudetto, mi permetto di avanzare un’ipotesi, a mio parere, suggestiva e pure realizzabile, visto che già si attua, con successo, nel basket ed in tanti altri sport. Mi riferisco alla possibilità di istituire i playoff ( un mini-torneo finale tra le prime quattro squadre in classifica?) per l’assegnazione del titolo: in “partite secche”, è molto probabile che potremmo assistere a delle sorprese!
Ernesto Pucciarelli