Torre del Greco – Segue due strade la lente d’ingrandimento della Procura oplontina che si è messa al lavoro per fare luce sulle ombre e sui dubbi sorti all’indomani della campagna elettorale che ha portato Giovanni Palomba a sedere sullo scranno più importante di Palazzo Baronale.

In primis, la presunta compravendita di voti che alcuni candidati avrebbero avviato per intascare preferenze. Un’inchiesta che si è allargata a seguito di un video pubblicato in rete dal quotidiano Fanpage.it e che fa trasparire chiaro e tondo una presunta ricompensa di denaro in cambio di voti e preferenze certificate da fotografie su cellulari.
Poi, l’assegnazione di circa una cinquantina di posti nella nettezza urbana a persone che avrebbero potuto agevolare e smuovere grandi quantitativi di preferenze.
Sotto i riflettori della Procura di Torre Annunziata ci sono 8 indagati. Tra questi spiccano due nomi i rilievo, noti in città ed al panorama politico locale.

Il primo è quello di Stefano Abilitato, mister 927 preferenze, già consigliere comunale nella passata consiliatura sotto la bandiera di Forza Italia e presentatosi all’ultima tornata elettorale a sostegno di Giovanni Palomba nella lista civica “Il Cittadino”. Ad aprirgli le porte dell’inchiesta sarebbero state le dichiarazioni di Simone Onofrio Magliacano, ex assessore della prima giunta Borriello e commercialista di professione, accusato, stando alle indiscrezioni, di associazione a delinquere finalizzata alla turbativa delle operazioni di voto. E non solo quelle del baby assessore. A coinvolgere Abilitato ci sarebbero anche conversazioni via Whatsapp poco chiare agli inquirenti. Insomma, un voto di scambio: lavoro in cambio di consenso alle urne.



Tra i nomi noti, al momento, sono trapelati questi due ma voci di corridoio interni alla Procura, però, fanno intendere che anche altri nomi noti potrebbero emergere nell’inchiesta perché coinvolti in qualche modo e a vario titolo. E non si esclude che potrebbero essere politici e volti già nomi al panorama politico cittadino. In particolare, altri candidati al consiglio comunale.
Si fa sempre più spazio, a questo punto, l’ipotesi che il risultato elettorale possa essere messo a rischio e sottoposto ad annullamento. Ma su questo sarà la Magistratura a dare la sua sentenza.