Usa – Come si faceva da noi fino a qualche anno fa, un’infermiera no-vax è stata sospesa in Texas (Usa): aveva dichiarato sui social che stava pensando di passare un tampone sulla bocca di un piccolo paziente colpito gravemente dal morbillo, e ricoverato nell’ospedale in cui lei lavora, per trasmettere la malattia al figlio 13enne. La notizia è rimbalzata sui media internazionali. Secondo quanto riportato, sulla sua condotta la struttura sanitaria ha avviato un’indagine. La donna, presentandosi lei stessa come infermiera, avrebbe rivelato le sue intenzioni in un commento a un suo post su Facebook: prelevare un campione di saliva contaminata per esporre il suo ragazzo, non vaccinato, al virus.

IL POST DELL’INFERMIERA – Dopo aver visto il piccolo contagiato nel Texas Children’s Hospital di Houston, l’infermiera ha affidato il suo racconto ‘social’ alla pagina di un gruppo Fb critico verso le iniezioni scudo (‘Proud Parents of Unvaccinated Children – Texas’, genitori orgogliosi di bambini non vaccinati). E’ inizialmente una riflessione su quanto il morbillo possa colpire duramente. “Questa settimana – scrive – ho visto il morbillo per la prima volta nella mia carriera, come la maggior parte dei miei colleghi e dei medici dell’emergenza. E’ stato terribile. Il bambino stava molto male, abbastanza da essere ricoverato nel reparto di terapia intensiva. Non lo potevi toccare senza che gemesse per il dolore”. Nonostante tutto la donna precisa di non aver cambiato le propria posizione intransigente sui vaccini. “Non lo farò mai – insiste – ma volevo condividere la mia esperienza” e raccontare quanto la malattia fosse “peggiore di quanto mi aspettassi”. Poi in un commento la frase shock riguardo alla volontà di esporre suo figlio al virus.