Il territorio locale è stato troppe volte scoraggiato, mentre a Napoli si dà vita a “la Bulla”

(a) Torre del Greco – Una volta la cittadina vesuviana di Torre del Greco era un territorio ricco di risorse, dove le maggior parte delle professioni o mestieri che venivano svolti dai torresi erano quelle di corallari, orafi e marittimi. Proprio per queste spiccate qualità dei cittadini emerse in questi settori, Torre del Greco si è sempre distinta, sia a livello nazionale che a livello mondiale.
Di recente, purtroppo, questo primato sembra essere andato sempre più disperdendosi a causa delle scarse attività portate a termine e dei fallimenti registrati sul territorio.
Diversi i motivi degli insuccessi, così sintetizzati: lo scarso “interessamento” da parte della politica locale, lasciatasi “piegare” dalla classe dirigente regionale; gli investimenti “fuori casa” effettuati da parte di alcuni imprenditori che hanno preferito quindi puntare in altre zone i loro affari trovando altrove “terreno fertile”; la scarsa disponibilità mostrata nei confronti di altri imprenditori propensi ad investire sul territorio e torvatisi di fronte al disinteressamento delle classi dirigenti susseguitesi sul territorio torrese, poco attente a tali preziose risorse.
Nonostante il settore sia stato quindi trascurato per più motivi, pure la città di Torre del Greco ha partecipato all’iniziativa messa a segno nei giorni scorsi e dedicata all’artigianato orafo: grazie ad un protocollo d’intesa sottoscritto nel 2001, tra Regione Campania, le Province di Napoli e Caserta, i comuni di Napoli, Torre del Greco e Marcianise, i Consorzi Antico Borgo Orefici, Oromare, Tari’-Marcianise, la Federazione Orafi Campania e l’Assocoral si è dato vita a “La Bulla”, il primo incubatore di imprese. Gli obiettivi: incrementare l’occupazione, in un campo di eccellenza, come l’artigianato di qualità in collaborazione con i più importanti maestri gioiellieri della tradizione napoletana, favorire l’emersione del lavoro non regolare e incoraggiare la rinascita e la riqualificazione del centro storico napoletano attraverso la forte cooperazione tra il sistema delle imprese orafe ed enti e soggetti pubblici interessati allo sviluppo del settore. Il nome scelto per la struttura che accompagnerà i giovani imprenditori dalla nascita fino al momento in cui saranno abbastanza solidi per affrontare il mercato, “La bulla”, richiama un antico segno distintivo dei giovanotti nati liberi, un amuleto che li proteggeva fino alla maggiore età.

Mariella Ottieri
Articolo già pubblicato sull’edizione cartacea de La Torre 1905 in edicola il 4 marzo 2009