Tra le innumerevoli questioni di interesse cittadino non si può non fare riferimento ad una delle tante polemiche sorte sul territorio: il muro di cinta dell’ex-edificio Apa, in via Marconi a Torre del Greco.
Infatti, secondo foto e testimonianze quel muro lì proprio non c’era. Noi de La Torre, come molti torresi, abbiamo creduto che Via Marconi

lo scopo dei lavori fosse un altro e cioè quello di rendere meno pericoloso quel tratto di strada. Si pensava che la realizzazione del secondo varco servisse a dividere i sensi di marcia (un varco per chi scende ed un altro per chi sale), per così attenuare le curve ed aumentare la visibilità, con la finalità di rendere il tutto più sicuro. Di fatto è stato innalzato un imponente muro di cinta che costeggia parte della proprietà “ex-Apa” (appellativo con il quale molti torresi identificano l’edificio), da qualche anno acquistata dalla famiglia Bottiglieri. Muro, si scopre dalle dichiarazioni del Sindaco, faceva parte della proprietà suindicata. Del resto, in molti non ricordano nemmeno l’esistenza dell’ingresso e della cabina elettrica costruita solo qualche anno fa, di quest’ultima, inoltre, non se ne comprende l’utilità e se serve alla collettività. Ma ci stiamo scontrando con una realtà forte e a tratti poco trasparente: molti consiglieri non hanno voluto rilasciare dichiarazioni in merito. Solo in pochi vogliono fare chiarezza sulla vicende, tra questi Gaetano Frulio che ha rilasciato un’ampia dichiarazione, pubblicata a suo tempo sulla nostra testata e che risulta essere in linea con quanto sosteniamo Noi de La Torre. Di fatto, molti cittadini torresi reputano quel tratto di strada, Via Marconi – inizio De Nicola, ancora oggi troppo pericoloso, a causa della pendenza e di una scarsa visibilità che spesso ha causato scontri. Quel tratto diventa ancor più pericoloso in caso di pioggia o quando vi transita un pullman. Come dire… prevenire meglio che curare.
Ma da anni segnaliamo, attraverso le pagine del nostro giornale, le disparità di trattamento tra pubblico e privato. Ci riferiamo al ponte di Villa Olivella (privato) e di Via Curtoli (pubblico), ovvero il cavalcavia privato unisce due fondi separati dalla carreggiata autostradale. Tali fondi appartengono ad una proprietà – Villa Olivella – acquistata qualche anno fa dalla famiglia Bottiglieri. Un ponte enorme, possente e innanzitutto sicuro. A differenza del cavalcavia di Via Curtoli e che è di interesse pubblico ed i lavori sono terminati solo nel 2012. Quest’ultimo risulta esser fatto male, con una assurda pendenza ed una deviazione da brivido, sicuramente in molti lo ritengono poco sicuro, con un serio rischio per la vita dei cittadini che lo percorreranno.
Altra anomalia, che abbiamo segnalato più volte, è la cabina elettrica comparsa d’improvviso nei pressi del muro di cinta. Nel frattempo continuiamo a cercare, scavare nelle informazioni che sono in nostro possesso e nella memoria dei torresi. Ma la memoria dei cittadini e le foto in nostro possesso “tozzano” con quanto la politica lascia intendere o credere.
Chiediamo solo chiarezza. Una chiarezza che, ad oggi, non arriva.
Antonio Civitillo

Articolo pubblicato sull’edizione cartacea in edicola il 1 giugno 2016