“Sembrerebbe che ci siano responsabilità di banche locali”, questo il commento a caldo dell’avvocato Antonello Amato, componente del comitato degli obbligazionisti, al termine del dibattimento andato in scena ieri a Roma, presso la quarta sezione penale del Tribunale di Roma, dove è ripreso il processo contro i soci della Deiulemar compagnia di navigazione Srl, per il crac della società armatrice.
Un crac plurimilionario quello della Deiulemar compagnia di navigazione, la società armatoriale nella quale quasi 13mila risparmiatori hanno investito oltre 720 milioni di euro.
Durante le fasi del dibattimento di ieri sono stati ascoltati dal giudice Laura Di Girolamo, sei testi della difesa che hanno spiegato (solo alcuni di loro) di aver ricevuto somme di denaro (10mila e 1200 euro) in cambio delle cedole obbligazionarie o come interessi “a febbraio 2012, ovvero un mese dopo la dichiarazione di crac da parte dei soci della società armatrice”, come spiegato dall’avvocato Antonello Amato.
Un’altra obbligazionista, addirittura, “ha palesato il coinvolgimento di istituti di credito locali”. Infatti, la teste chiamata a testimoniare dagli avvocati della difesa Luciano Paris, Alfonso Stile e Ciro Sepe, ha raccontato che, nel 2008 “un istituto bancario ha agevolato un investimento in obbligazioni della Deiulemar”, come ha chiosato l’avvocato Amato, “anzi – sottolinea sempre il componente del comitato degli obbligazionisti – queste dichiarazioni ci danno la possibilità di pensare ad un’azione legale nei confronti di questi istituti, che sembrerebbero, a quanto detto dalla testimone, complici della società armatrice”.
In aula, oltre ad alcuni obbligazionisti, per la prima volta da quando è stato rilasciato per decorrenza dei termini di custodia cautelare, si è visto Pasquale Della Gatta, che era in compagnia del fratello più giovane, Angelo. Mentre il collegio di difesa di Michela Della Gatta hanno presentato un referto a nome della loro assistita dove si evince che le è stata diagnosticata una discopatia cefalea che certificherebbe la sua estraneità ai fatti contestati, in quanto tale discopatia le avrebbe impedito di fatto di prendere parte alle fasi decisionali della società armatoriale. La prossima udienza per la discussione del Pubblico ministero, Paolo D’Ovidio, è stata fissata per lunedì 17 marzo. Le altre date in cui si discuterà del processo del crac multimilionario sono mercoledì 19 e venerdì 21 marzo. Mentre per venerdì 18 aprile ci dovrebbe essere l’arringa finale degli avvocati della difesa degli imputati (Angelo Della Gatta, Maria Luigia Lembo, Giovanna Iuliano, Giuseppe Lembo, Leonardo Lembo, Lucia Boccia, Pasquale Della Gatta e Micaela Della Gatta. Tutti chiamati a rispondere dei molteplici capi di imputazione loro contestati). Il giorno 23 maggio si dovrebbe leggere in aula il dispositivo della sentenza. Una sentenza che migliaia di risparmiatori aspettano con impazienza dal giorno in cui hanno scoperto che le cedole delle obbligazioni in loro possesso erano diventate “carta straccia”.