Nel precedente numero di La Torre si è parlato delle novità del nuovo piano di evacuazione in caso di una ripresa dell’attività eruttiva del Vesuvio. Vediamo, ora, in dettaglio tutte le novità che riguardano la nostra città.
La prima grossa variazione apportata al nuovo piano è il tempo di evacuazione ora stimato in un periodo di 72 ore (precedentemente 1 settimana). Tale riduzione è stata resa possibile ipotizzando una prima fase di messa in sicurezza della popolazione in un’area esterna alla zona a rischio, presso centri di accoglienza, individuati nelle province limitrofe alla regione Campania. L’allontanamento avverrà utilizzando alcune strade cittadine opportunamente individuate, insieme a viabilità statale ed autostradale.
Il piano di allontanamento si sviluppa nelle seguenti tre fasi, di cui le ultime due sono tra loro alternative:
Fase A: spostamento dalle residenze verso i centri di accoglienza;
Fase B1: spostamento dai centri di accoglienza alle Regioni gemellate (Sicilia);
Fase B2: rientro alle residenze dai centri di accoglienza.
La prima fase del piano di allontanamento, Fase A, consiste nello spostamento dalle residenze ai centri di accoglienza, da realizzare in tempi brevi per garantire il più rapidamente possibile la messa in sicurezza della popolazione. Solo dopo aver verificato la necessità di un allontanamento definitivo sarà attuato un secondo trasferimento (Fase B1) fino alle regioni gemellate.
I luoghi destinati ad ospitare i centri di accoglienza saranno aree attrezzate ed al coperto del tipo impianti sportivi, caserme, collegi, fiere e mercati al coperto e soprattutto edifici scolastici.
Le Province destinate ad ospitare tali centri di accoglienza per Torre del Greco sono: Catanzaro, Crotone, Vibo Valentia e Reggio Calabria. La scelta di più provincie è conseguenza del fatto che la destinazione finale del comune di Torre del Greco (la regione Sicilia) obbliga la dislocazione dei centri di accoglienza nelle province della Calabria, che, prese singolarmente, offrono una capacità ricettiva insufficiente ad accogliere l’intera la popolazione. La capacità ricettiva delle province selezionate è stata calcolata mediante il rapporto studenti / popolazione residente.
Per quanto concerne le tempistiche per l’allontanamento, si è ipotizzato che le persone debbano impiegare per organizzare la partenza circa 180 minuti il tempo, il che significa che per l’intera zona rossa popolata da circa 800.000 persone, si dovrebbero evacuare oltre le 30.000 persone ogni ora. La presenza di criticità nella gestione dei flussi implica la necessità di un allontanamento programmato con fasce temporali di partenze. I mezzi da utilizzare per le operazioni di allontanamento sono costituiti dai 33.000 veicoli privati ed 807 autobus pubblici o privati previsti per la nostra città.
Si è cercato di garantire un allontanamento radiale dalla zona rossa, scegliendo per quanto possibile percorsi di minima distanza, costituiti strade con caratteristiche tali da consentire l’allontanamento in maniera rapida, evitando fenomeni di congestione eccessiva, ipotizzando una velocità media di percorrenza dei autoveicoli di 40 km/h in autostrada e prevedendo circa 10 ore per il raggiungimento dei centri di accoglienza.

Roberto Pedone

Articolo pubblicato sull’edizione cartacea in edicola il 11 dicembre 2013