Torre del Greco – Presso il Covid Center «Melorio» di Santa Maria Capua Vetere, è morto a 59 anni il professore Francesco Caterino. Architetto e insegnate d’Arte all’Ic «De Nicola-Sasso» di Torre del Greco, era originario di Casal di Principe ma residente a Capua. Il decesso è avvenuto domenica sera, dopo un aggravarsi delle condizioni che avevano portato i medici ad intubarlo.

Come si legge sul Mattino, nella scuola di Torre del Greco era stato definito il «docente zero» a causa del focolaio esteso a  11 colleghi, 6 alunni ed un collaboratore scolastico positivi. Francesco Caterino aveva preso servizio il 5 ottobre svolgendo solo tre lezioni prima del tampone positivo e della chiusura dell’istituto disposta con l’ordinanza regionale del governatore De Luca. Non aveva altre patologie.

Per quanto riguarda il focolaio nella scuola di Torre del Greco, la preside Alessandra Tallarico rassicura spiegando che si è spento e che i contagiati sono tutti negativizzati.



“Mio marito è morto di malasanità” denuncia, invece, la moglie, ai taccuini di Repubblica.

“Stava bene, non aveva patologie pregresse e ho iniziato a curarlo a casa” spiega la moglie, che riferisce di aver chiamato l’ambulanza per la prima volta “solo il sesto giorno di malattia per non intasare gli ospedali”. Ma da quel momento sono iniziate le peripezie per la famiglia di Francesco. “L’ambulanza che proveniva da Sparanise si è rifiutata di ricoverarlo perché non stava abbastanza male”.

Dopo due giorni le condizioni di Francesco sono peggiorate, mentre la ricerca di un posto libero diventava sempre più complessa.

“L ambulanza è arrivata a casa mia alle 9.30 ed ha sostato lì per circa 3 ore, per trovare un posto letto in un ospedale della provincia. C’era forse la possibilità di ricovero all’ospedale Melorio di Santa Maria Capua Vetere, che proprio quel giorno inaugurava il reparto Covid. Alle ore 15 avvisano che l’ospedale non era ancora pronto ad accogliere perché doveva ancora organizzarsi. Quindi aspettiamo altre 3 ore”. Il calvario di Francesco sembrava concludersi quando a metà ottobre arriva il ricovero all’ospedale di Maddaloni, a metà ottobre. Ma ormai la situazione clinica era compromessa. E per Francesco non c’è stato più nulla da fare.