Vicini alla risoluzione del giallo: si tratterebbe di morte naturale

Sembra giungere ad una svolta definitiva il giallo che avvolge la morte di Roberto Mariniello, imprenditore 57enne ritrovato esanime nella sua abitazione in un lago di sangue.
Trovato senza indumenti nella sua abitazione a Torre del Greco, sul cadavere del 57enne sono state riscontrate, sulle testa, due ferite causate probabilmente da una caduta o da un corpo contundente.
Sembrerebbe che dal suo attico non manchi nulla, e ciò porta gli inquirenti a ritenere che non sia stato rubato nulla nella sua casa. Inoltre, non è stato rilevato nessun segno di effrazione. L’uomo viveva da solo, non aveva figli e non era sposato.
Gli investigatori sulla vicenda continuano a mantenere il più stretto riserbo.
Dopo la prima, è stata effettuata una seconda autopsia, eseguita all’Istituto di medicina legale del policlinico federiciano di Napoli, dalla quale è emerso che si sia trattato di morte naturale.
Colto, con tutta probabilità, da un violento attacco, l’uomo avrebbe perso l’equilibrio e, accasciandosi, avrebbe battuto la testa contro il lavabo del bagno. A ritrovare il corpo è stata la colf, che ha naturalmente allertato forze dell’ordine e familiari.
La macchia ematica ritrovata sul lavandino corrisponde alla ferita sul capo, a confermare ulteriormente questa tesi sono i risultati del RIS che hanno raccolto anche tracce di sangue sulla scena.
Tutto questo smentirebbe la presenza di un aggressore ed una eventuale colluttazione con Mariniello, come si è pensato in un primo momento.
Il costruttore, come hanno confermato dalla testimonianza di molti suoi amici, aveva anche problemi di salute.
A ristringere ulteriormente il cerchio il fatto che non sia stato rubato nulla e non c’è alcun segno di effrazione.
Sommando il tutto, non si dovrebbe trattare di omicidio. La Procura ha ordinato un’altra autopsia sul corpo di Mariniello per archiviare definitivamente il caso come morte accidentale a seguito di un malore.
Antonio Civitillo