Querelle tra un condomino e le Poste Italiane per il mancato recapito della corrispondenza. Dagli uffici di via Vittorio Veneto spiegano di essere “impossibilitati” a farlo.
Non riceve la posta e infastidito scrive alla Posta. Sembrerebbe un gioco di parole, ma non lo è. A prendere carta e penna per scrivere alla “Direzione Compartimentale Per la Campania – Direzione Provinciale” di Poste Italiane è stato il signor Alberto Civitella, un condomino di Parco Cinque, a via Genova. “Il Postino non passa più da 14 giorni! – ha scritto il reclamante nella missiva inviata a Poste Italiane – Mi sono recato agli uffici postali ed ho chiesto spiegazioni. Il responsabile portalettere e recapito, Ciro Scala, mi dice che il postino non è tenuto ad entrare nei parchi privati. Se lo fa, è a suo rischio, dato che, se al postino ipoteticamente gli capitasse un incidente nel parco mentre distribuisce la posta, ‘le poste non gli riconoscono la copertura assicurativa’”.

“Me ne ritorno a casa insoddisfatto – si continua a leggere nella lettera (pubblicata anche su Facebook) – per le risposte ricevute”.

“Morale dalla favola – conclude il reclamante – ora, l’amministratore del parco ha nominato un aiutante per ritirare la posta”. Dagli uffici amministrati di Torre del Greco di Poste Italiane fanno sapere che, nel caso specifico c’è stato sia il problema della mancanza delle cassette della posta posizionate fuori al parco, su strada pubblica, sia la mancanza di citofoni per farsi aprire il cancello dai condomini. In più, per una problematica in termini generali, c’è un problema di toponomastica (trattato già ampiamente dal nostro giornale tempo addietro) della città che accentua i disservizi di recapito della corrispondenza. Molte volte i cambiamenti dei nomi delle strade e (molto più spesso) dei numeri civici, fatti dal Comune, non vengono comunicati né al cittadino né alle Poste. Problematica che viene fuori anche quando, secondo alcuni cittadini, si fa richiesta di rilascio di più certificati di residenza agli uffici competenti, pochi giorni l’uno dall’altro. Infatti, nelle stampe rilasciate i numeri civici non sempre sono uguali.
Alfonso Ancona