La normativa

(a) Torre del Greco – Il rapporto tra cittadini e Pubblica Amministrazione, in Italia e particolarmente nel Meridione, è stato storicamente caratterizzato dall’incomprensione, da parte della cittadinanza, dei meccanismi posti alla base dell’attività degli enti pubblici; per troppo tempo la Pubblica Amministrazione ha operato, possiamo dire, al chiuso di stanze inaccessibili, senza svelare il suo modus operandi a coloro che, in quanto
cittadini, erano pur sempre l’utenza cui la prima si rivolgeva. A migliorare il rapporto tra cittadini ed enti pubblici è, però, intervenuta una legge, vecchia, ormai, più di venti anni, la n. 241 del 1990, che ha modificato la normativa inerente il procedimento amministrativo e che, alla luce dei benefici che ha portato, merita di essere ricordata. La normativa in questione ha previsto l’obbligo per la Pubblica Amministrazione di motivare le decisioni adottate, la nomina di un responsabile del procedimento al quale l’utente possa rivolgersi, l’adozione di un termine certo per concludere il procedimento e la possibilità per i privati di avere accesso agli atti della Pubblica Amministrazione. Per quanto riguarda, in modo particolare, l’accesso agli atti, ricordiamo che tutti coloro che nutrono un interesse ad una decisione di un ente pubblico possono visionare, chiedendone copia, i documenti che li riguardano. In caso di richiesta di accesso, l’ente deve rispondere entro trenta giorni dalla presentazione della domanda; decorso tale termine senza che l’utente abbia ricevuto risposta, la richiesta di accesso s’intende rifiutata, con possibilità, per l’interessato, di proporre ricorso al tribunale amministrativo regionale o alla Commissione per l’accesso di cui all’art. 27 della citata legge. La normativa in questione, oggetto di interventi di modifica nel corso degli anni, ha segnato senza dubbio un passo in avanti nel nostro Paese, poiché ha semplificato e reso più trasparente l’attività della Pubblica Amministrazione, migliorando le relazioni tra questa e i cittadini, questi ultimi finalmente non più ignari dei meccanismi che disciplinano il funzionamento degli apparati pubblici.
Alessandro Gentile 
Articolo già pubblicato sull’edizione cartacea in edicola il 4 maggio 2011