Anni fa la città del corallo era meta preferita da stranieri, oggi non più

Torre del Greco – Il turismo a Torre del Greco è morto. Oramai, vedere per le strade cittadine macchine fotografiche pendolanti al collo e pesanti zaini in spalla è pressoché un miraggio. E pensare che, fino a qualche decina di anni fa, la città del corallo era una delle mete turistiche balneari preferite. Mare, ma non solo: il Vesuvio, le ville vesuviane, i coralli e cammei restano le ricchezze di un territorio che potrebbe sostenersi solo limitandosi ad "accogliere" i flussi turistici. E invece, con molta probabilità, Torre del Greco è, tra i comuni del Miglio d’Oro, l’unico che registra tra le voci in attivo del bilancio comunale cifre irrisorie per quel che concerne il turismo.
Villa del Cardinale, con i pregevoli affreschi del ‘700 all’interno del suo salone, Villa delle Ginestre, dove soggiornò Giacomo Leopardi e la celebre Villa Sora sono le più belle ville signorili dell’area vesuviana edificate tra il XVII e il XVIII secolo.
Abbandonate al loro destino, le ville vesuviane non riescono a fungere da calamita per i flussi turistici che invadono la regione. Anche se ingiustificabile, non è difficile capire che le diverse amministrazioni succedutesi nel corso degli anni – incuranti e incapaci di gestire l’ordinario – si siano "grattate la pancia" anziché lavorare pper coinvolgere la città all’interno di itinerari turistici in grado di portarla alla ribalta. Anche il corallo è off limits: dopo la bocciatura del maxi progetto che avrebbe portato alla costruzione di un grande Polo Orafo nella zona nord della città, molto scarse sono le probabilità che in futuro i turisti preferiscano ancora Torre del Greco a Marcianise, nuova capitale del corallo. E, se a ciò si considera che le sorti del Museo del Corallo sono strettamente correlate a quelle dell’annesso Istituto d’Arte, allora sono davvero pochi i motivi per sperare che almeno il corallo – storico vanto di questa città – possa tener vivo commercio e turismo. Una realtà paralizzata tra l’altro da evidenti problemi di "isolamento logistico": basta pensare che nemmeno il metrò del mare – carico di turisti nei mesi estivi – fa tappa nelle acque del nostro porto, così come sono completamente assenti i punti di informazione e di ricezione turistica. E, mentre Torre del Greco continua a guardare e a desiderare ciò che mettono in campo i comuni limitrofi – la vicina Ercolano non si stanca mai di produrre e attuare ricette volte ad incentivare il turismo – a noi non resta che invitare i nostri lettori affinché ci inviino segnalazioni sulla presenza di "forestieri" che ancora girovagano per le strade della città.
Nino Aromino
Articolo già pubblicato su La Torre 1905 cartaceo – Anno CIII n° 08 – mercoledì 23 aprile 2008