L’AD della società potrebbe presentare il ricorso

La Deiulemar Compagnia di Navigazione è fallita. Poche ore fa La Torre pubblicava un articolo col quale spiegava perché il concordato, in quei termini e a quelle condizioni, non trovava il nostro consenso. Il concordato, di fatto, poteva rappresentare una soluzione interessante, ma riteniamo che così come è stato proposto questo presentava molti punti deboli ed andava fortemente rivisto (vedi precedente articolo).
Pochi istanti dopo la pubblicazione di quello stesso articolo, giunge la notizia che la Deiulemar è fallita, su decisione del giudice Massimo Palescandalo, che ha messo nelle mani di tre curatori fallimentari il destino della società di navigazione e quello dei creditori.
I tre curatori fallimentari, secondo indiscrezioni provenienti da tre regioni diverse, avrenno il compito di decidere in che modo i creditori e le 13mila famiglie coinvolte dovranno essere risarcite.
Ricordiamo che a presentare l’istanza di fallimento sono stati circa una decina di creditori e che, in extremis, è stato presentato un concordato preventivo dall’AD Roberto Maviglia. Il concordato, però, nei tempi e nei modi non ha convinto il giudice del Tribunale Palescandalo che, insieme ad altri giudici del collegio Francesco Coppola e Linda D’Ancona, hanno sentenziato il fallimento.
I tempi saranno lunghi, ma attraverso un’azione di revocatoria potranno essere inglobati tutti i beni (presumibilmente) distratti dalla Deiulemar Compagnia di Navigazione Spa, facendo aumentare il suo capitale in modo da dare maggior ristoro ai creditori.
Non si esclude che l’AD della società potrebbe presentare ricorso contro la sentenza di fallimento.  
Antonio Civitillo