L’opposizione sul piede di guerra

Viene da tutti i fronti il netto rifiuto verso la realizzazione di un impianto per il trattamento meccanico manuale della frazione secca indifferenziata dei rifiuti, come previsto dall’accordo siglato lo scorso luglio tra i sindaci dei Comuni dell’area vesuviana. Il problema, già segnalato dai “grillini” del Movimento 5 Stelle, è diventato poi oggetto dei discorsi dell’opposizione, dapprima sono apparsi i manifesti a firma del consigliere Alfonso Ascione: “Sei anni fa il progetto di costruzione di un megadepuratore industriale –commenta Ascione–, adesso l’accordo per un impianto di lavorazione della frazione secca indifferenziata dei rifiuti. Ancora una volta certa politica non trova di meglio che individuare in Santa Maria La Bruna un luogo dove depositare scorie chimiche o spazzatura”.
L’atmosfera ha raggiunto toni concitati anche durante l’incontro tenutosi venerdì 21 presso il teatro della Chiesa del Buon Consiglio, dove tra cittadini e consiglieri comunali è scoppiata una bagarre nei momenti conclusivi dell’assemblea, attimi di rissa tra il vicesindaco Rosario Rivieccio e un cittadino della zona Leopardi. Galeotto è stato l’ultimo consiglio comunale in cui la maggioranza dei votanti, nonostante Rivieccio tentasse di negarlo, ha votato a favore della realizzazione dell’impianto. Profetico l’intervento del parroco della chiesa poco prima che scoppiasse la rissa: “La periferia è dimenticata e continuamente distrutta. Le persone che dovrebbero rappresentare i cittadini, al contrario, li tradiscono” . Richiesti a gran voce i nomi, i “traditori” sarebbero stati individuati nei 16 consiglieri che hanno detto “Sì” alla discarica. Una decina, invece, quelli dell’opposizione che si sono rifiutati di approvare il progetto di realizzazione dell’impianto, e che si preparano adesso a salire, insieme ai cittadini, sul carro dei rivoltosi.
Carolina Esposito, Maria Iovine
 
Articolo già pubblicato sull’edizione cartacea il 26 ottobre 2011