Ecco l’elenco dei nomi di chi poteva salvare le sorti del Maresca

Sono ore febbrili anche per Gennaro Malinconico, il 62enne penalista che a maggio è salito ai piani alti di Palazzo Baronale, il luogo dove si riunisce il gotha della politica locale. Nel suo ufficio le luci rimangono accese fino a tarda ora perché sta cercando il Piano che dovrebbe tirar fuori dai guai il palazzone ospedaliero di via Montedoro sul quale pesa la mannaia di un declassamento imposto per motivi – come si dice oggi – di spending review.
Prima dell’appuntamento decisivo d’inizio ottobre con la Commissione sanità della Region e Campania, il non più giovane avvocato ha pensato d’incontrare forse in una località turistica i politici più alti in grado che negli ultimi anni hanno tratto benefici in termini elettorali da Torre del Greco, per capire il loro umore sui tagli inevitabili che si dovranno fare sulla struttura del Maresca e quali siano stati i motivi che li hanno portati a tenere le mani legate mentre calcavano con piedi sicuri il palco più importante della scena politica regionale e nazionale. Di fronte a un dramma così grande, come la perdita per una vasta popolazione (che non si ferma “solo” ai circa 90mila abitanti di Torre del Greco ma che interessa anche gli abitanti dei comuni limitrofi di San Giorgio a Cremano, Portici ed Ercolano) di un punto di riferimento ospedaliero come quello del Maresca, Malinconico scorre nella mente i volti dei personaggi politici e dei loro seguaci ai quali vorrebbe chiedere lumi sull’operato prodotto nei loro anni di potere.
A venire alla mente del penalista di via Marconi sono i volti di un giovane Ciro Borriello, che intonava l’inno di Forza italia tra i banchi dei deputati della Repubblica; quello del più giovane deputato made in Torre del Greco, Arturo Scotto; i parlamentari europei Andrea Cozzolino, faro politico dell’attuale segretario del Pd Vittorio Cuciniello; l’83enne Ciriaco De Mita e il suo riferimento a Torre, il consigliere provinciale Alfonso Ascione; Clemente Mastella e il suo ex adepto torrese Antonio Ramondo; i deputati Gigino Cesaro (che ricopre pure il ruolo di presidente della Provincia) guida dei consiglieri comunali del Pdl; Nello Formisano dell’Idv che dopo anni passati tra Camera e Senato finalmente sembra essere uscito dal letargo e sta dando segni d’interessamento anche se ancora infruttuosi – per le sorti del Maresca; dalla Regione tornano alla mente gli ex Giovanni Smimmero e Vito Nocera, per non parlare poi del potente Pasquale Sommese e del suo fido in terra di corallo, Nicola Donadio; Carmine Mocerino e Antonio Marciano, che pure hanno usufruito del voto dei torresi; per la Provincia abbiamo già ricordato Cesaro e Ascione, ma come dimenticare Giovanni Palomba e “l’oggetto misterioso” Donato Capone.
Non trovando un indirizzo valido, Malinconico ha pensato di chiedere nei bar del centro, ma di questi personaggi non si hanno notizie. Non sarà facile per lui scovarli e mentre li cerca si accorge anche lui di avere le mani legate: “Il poter e del sindaco è un potere forte, ma da solo serve a poco”, in sintesi il suo pensiero durante la conferenza stampa organizzata nei locali della V Commissione regionale. E mentre c’è la caccia ai desaparecidos della politica locale giunge la notizia direttamente tra le pieghe del nuovo portale messo in piedi dal Ministero della Salute, e curato dall’Agenzia sanitaria nazionale (Agenas), che in caso di ictus, la mortalità più elevata si concentra al sud con valori tripli rispetto alla media: male il Maresca a Torre del Greco.
Alfonso Ancona

Articolo pubblicato sull’edizione cartacea in edicola il 10 ottobre 2012