Era meglio il concordato preventivo? Il fallimento delle società giova agli obbligazionisti?

Molti obbligazionisti stanno prendendo coscienza che recuperare i propri risparmi investiti nella Deiulemar diventa sempre più difficile. Far fallire le società non è s tata proprio una buona idea. Di conseguenza, aumentano sempre più le famiglie che sostengono che un buon concordato avrebbe tutelalo gli obbligazionisti. Ad oggi, le proteste aumentano, le speranze diminuiscono e c’è chi si gioca la carta Bruxelles nell’interesse di tutti. La giovane società armatoriale, come è noto, stava tentando la strada del concordato preventivo liquidatorio. Dopo l’ordinanza di sequestro preventivo di due navi, emessa più di un mese fa dai giudici della Procura di Torre Annunziata nei confronti della Deiulemar Shipping Spa, le conseguenze per la giovane società armatoriale sono state catastrofiche.
L’intervento ad orologeria della Procura di Torre Annunziata ha sorpreso molti ed ha fatto sì che gli obbligazionisti formulassero le congetture più variegate. Tra queste: come mai le navi non sono state sequestrate prima? Ma questi sequestri preventivi tutelano tutti o solo i creditori sociali (erario, banche, fornitori e creditori vari)? La Shipping, viste le forti pressioni, non si salva e per gli obbligazionisti il quadro si fa sempre più nero. Proprio la settimana scorsa giunge in redazione un comunicato del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Napoli dove si comunica che vengono sequestrati beni, alle tre famiglie, per oltre 40milioni di euro, la causa: evasione fiscale.
Lo Stato batte cassa. Secondo molti esperti in economia i beni sequestrati andranno nelle casse dello Stato (creditor e privilegiato) poi, il rimanente, agli altri. Ma agli altri ed in modo particolare agli obbligazionisti andranno le briciole e, forse, nemmeno quelle. Bisogna far si che i beni sequestrati non vengano svenduti e le società vengano amministrate con cautela.
Intanto, si alza la voce di quei pochi che, qualche mese fa, gridavano ad un buon concordato preventivo contro coloro che chiedevano sin dall’inizio il fallimento senza ragione. Ricordiamo che molti dei beni sequestrati e anche le stesse società le famiglie armatoriali li avevano destinati agli obbligazionisti: oggi è lo Stato a reclamare in primis i propri diritti.
Cosa fare? Battere tutte le strade, ci vogliono aiuti concreti e avvocati esperti di queste materie che indichino davvero le strade da intraprendere e dirci se davvero i l fallimento delle società giova agli obbligazionisti e quali i concreti diritti degli obbligazionisti.
Antonio Civitillo

Articolo pubblicato sull’edizione cartacea in edicola il 7 novembre 2012