Condannato a 3 anni e 3 mesi di reclusione l’aggressore di un carabiniere in pensione. Era la fine di luglio dello scorso anno quando, Michele Mosca, trentenne già con precedenti penali, si scagliò con furia omicida contro un 63enne appuntato dei Carabinieri in pensione, “reo” di averlo rimproverato per un sorpasso azzardato a via Litoranea. Per quei fatti, il pregiudicato è stato condannato a 3 anni e 3 mesi di reclusione per lesioni, una pena più lieve rispetto all’accusa originaria di tentato omicidio. L’estate scorsa il 30enne si scagliò contro l’anziano appuntato in pensione, dopo che questi lo aveva rimproverato per un sorpasso azzardato che, per un pelo, non causò proprio l’investimento del 63enne. Questo rimprovero non andò giù al pregiudicato che inizio a colpire con un’asta metallica il carabiniere in pensione. Una serie infinita di colpi, al corpo e alla testa, rifilati senza pietà al graduato dell’Arma. Subito dopo l’aggressione, Michele Mosca – secondo le ricostruzioni dei Carabinieri -, si sarebbe dato alla fuga, assalendo, tra l’altro, anche una donna che con la figlia avevano cercato di bloccarlo. Identificato grazie alle testimonianze di chi era presente sul posto al momento del raid, l’uomo è stato subito rintracciato. Decisiva, ai fini dell’individuazione del colpevole, anche la targa dell’auto con la quale l’uomo si diede alla fuga.
L’aggressione all’appuntato in pensione provocò un’emorragia celebrale, una frattura cranica e contusioni plurime al volto. Danni gravissimi che spinsero i medici del nosocomio torrese, dove era stato subito trasportato, a decidere per la prognosi riservata. Durante le indagini, è venuto fuori che il 30enne, mentre aggrediva il pensionato era sotto l’effetto di sostanze alcoliche.