AVVOCATI DEL DIAVOLO

In un periodo, come quello che stiamo vivendo, di grave crisi economica si sente parlare quotidianamente di come fare ripartire i consumi delle famiglie e gli investimenti. Particolare attenzione, a riguardo, viene riservata al triste fenomeno dell’evasione fiscale, in Italia assai elevata, che ogni anno determina una sottrazione alle casse dello Stato di svariati miliardi di euro, che potrebbero essere senz’altro impiegati, oltre che per ripianare il debito pubblico, in iniziative finalizzate a rilanciare l’economia. Più che giustificato, allora, che da più parti vengano avanzate proposte finalizzate a combattere l’evasione fiscale, al fine anche di ristabilire un minimo di equità sociale. Le buone intenzioni (almeno apparenti) da cui sono animati coloro che suggeriscono misure per contrastare il fenomeno degli evasori non ci impediscono, tuttavia, di evidenziare la singolarità di proposte che, sebbene formulate in nome della tutela dei meno abbienti e dell’equità sociale, appaiono obiettivamente improponibili, anche perché in palese contrasto con il dettato costituzionale. In proposito, assolutamente da respingere appare la proposta recentemente avanzata da Susanna Camuso, segretaria della C.G.I.L., di rendere reato l’evasione fiscale. A parte, infatti, il dato indiscutibile che il nostro sistema di amministrazione della giustizia penale di tutto ha bisogno fuorché della continua introduzione di nuove ipotesi di reato, non si può non sottolineare come la sanzione penale, nel nostro ordinamento, abbia un carattere di estrema ratio, essendo giustificata solo per violazioni di particolare gravità. Non a caso il reato di evasione fiscale esiste già nel nostro sistema penale, ma solo per somme, evase, di particolare consistenza, avendo, il legislatore, già operato una valutazione in merito alla evidente impossibilità di tradurre in violazione penalmente rilevante qualunque condotta posta in essere da chi si sottrae fraudolentemente all’imposizione fiscale…
Alessandro e Giovanni Gentile

Articolo pubblicato sull’edizione cartacea in edicola 08 maggio 2013