Il sistema è ormai noto ai torresi e, purtroppo, è noto anche l’epilogo

Dopo le note vicende Deiulemar e Dimaioline la città assiste ad un altro fallimento: quello "Almalat". Un crac da oltre 2milioni di euro della nota azienda di latticini torrese. E’ il 6 giugno scorso quando la sezione fallimentare del Tribunale di Torre Annunziata, accogliendo l’istanza di una quindicina di creditori, dichiara fallita la nota società. A mettere la parola fina è il giudice Massimo Palescandolo che firma la sentenza e, nella stessa udienza, nomina anche il curatore fallimentare, il dott. Paolo di Vincenzo.
Il sistema è ormai noto ai torresi e, purtroppo, anche l’epilogo. L ‘ingente perdita di danaro attira, naturalmente, l’attenzione della Procura Oplontina e li insospettisce a tal punto da prestare attenzione al caso e aprire un altro filone di indagini oltre a quello già aperto nel 2012 e attualmente sembra essere ancora in corso. Ricordiamo che Almalat si occupa di distribuzione alimentare e nel 2010, il titolare Massimo Castaldo, decide di mettersi sul mercato con operazioni finanziare. Anche qui si vede una scena già nota ai torresi: il titolare raccoglie somme di danaro dai cittadini e rilascia un titolo "casereccio", un foglio di carta che avrebbe avere la validità d i una "obbligazione". I possessori di tali titoli percepiscono, in virtù di questo sistema, interessi altissimi, anche oltre il 10 per cento annuo. Il sistema funziona per un paio d’anni, complice la crisi e presumibilmente altro, poi il meccanismo s’inceppa. Dapprima, Castaldo non riesce a pagare gli interessi e poi n on riesce nemmeno a restituire i capitali. Infastiditi, alcuni soggetti possessori di titoli decidono di denunciare alle autorità competenti l’accaduto.
Se pur di piccole dimensioni rispetto alla vicenda Dimaiolines, e molto piccola rispetto al caso Deiulemar, quest’altra incresciosa vicenda getta nello sconforto altre famiglie e contribuisce ad aggravare ancor di più la già pesante crisi torrese. La prossima udienza per la verifica dello stato passivo, si contano circa un settantina tra creditori e risparmiatori coinvolti d al crac, è fissata per il prossimo 26 settembre.
Antonio Civitillo

Articolo pubblicato sull’edizione cartacea in edicola il 19 giugno 2013