I cittadini vengono sensibilizzati in vista del referendum di giugno

La lotta per l’acqua pubblica si concretizza anche a Torre del Greco con il Comitato territoriale per l’Acqua Pubblica che ha promosso una campagna informativa tra i cittadini torresi riguardo l’eventuale rischio di privatizzazione dell’acqua. L’obbiettivo del Comitato, che porta a livello locale una problematica che riguarda il contesto nazionale, è quello di far conoscere ai cittadini quello che sta accadendo che è sostanzialmente un duro colpo alla democrazia in quanto l’acqua è un bene di tutti e non dovrebbe essere ulteriormete tassata. Il Comitato organizzerà periodicamente banchetti informativi per la città con lo scopo di sensibilizzare i torresi soprattutto in previsione del referendum del 12 e 13 giugno che chiamerà a votare tutti i cittadini in difesa dell’acqua. Inevitabile l’intervento dei partiti che salgono anche su questo carro, tuttavia il Comitato ha raccolto molti fondi che gli permettono al momento di autofinanziarsi e rimanere indipendente, soprattutto per una questione come quella dell’acqua che investe i cittadini dal primo all’ultimo, e che con i partiti non ha nulla a che vedere.
La questione dell’acqua ha origini remote, risale all’estate 2009 il decreto legge per la privatizzazione dell’acqua, che prevede che le reti idriche vengano messe sul mercato e la gestione venga affidata alle aziende interessate, il che potrebbe apparire come un bene dato che tali aziende potrebbero investire sulle resti idriche e renderle più efficienti. Tuttavia è un provvedimento che, è il caso di dirlo, fa "acqua da tutte le parti" in quanto i comuni perdono una fonte di entrata, e i cittadini potrebbero vedere riversarsi sulle loro spalle i costi aggiunti dai privati, come è accaduto in Francia dove la privatizzazione dell’acqua ha portato ad un incremento del 30% delle bollette.
Inoltre così facendo il servizio offerto ai cittadini diventa un terno a lotto, in quanto risulta difficile garantire l’omogenizzazione della qualità dell’acqua offerta in mancanza di uno standard qualitativo, e ancora più complesso vigilare sulle tariffe, dato che queste potrebbero cambiare da comune a comune.
Carolina Esposito