Ad avanzare la richiesta è stato l’On. Arturo Scotto

(a) Servizio in abbonamento – I sottoscritti deputati del gruppo parlamentare di Sinistra democratica depositano un’interrogazione indirizzata  Al Ministro dell’Ambiente e Al Ministro degli Interni:
Premesso che:
In data 27 luglio 2005, la Wisco Spa richiese la convocazione della Conferenza dei Servizi per la costruzione di un depuratore di rifiuti industriali nella zona di S.Maria La Bruna,a Torre del Greco;
Il 4 agosto 2005 presso il settore provinciale Ecologia, Tutela dell’Ambiente e Disinquinamento di Napoli, si realizzò l’istruttoria e se ne deliberò l’approvazione;erano presenti: per Torre del Greco l’ex Sindaco Ciavolino coadiuvato dal dirigente Ambiente e Territorio del Comune ; un rappresentante per la Provincia; uno per la Wisco Spa; uno per la Regione Campania, il dott. Gaetano Colella; uno per l’ASL NA/5 ,il dott. Vincenzo Sportello.
il progetto è stato avallato oltre che dallo stesso Ciavolino, ex Sindaco, firmando l’autorizzazione paesaggistica(N. 76 del 15 dicembre 2004):dall’Assessore Regionale all’Ambiente Luigi Nocera firmando il verbale che decreta parere favorevole all’operato della Commissione V.I.A( n.256, del 22 aprile 2005); dall’ Ing. Gaetano Oliva, dirigente del 6° Settore del Comune di Torre del Greco firmando una seconda autorizzazione paesaggistica (n. 35 dell’8 giugno 2005); dalla Sovrintendenza, concedendo, pur con prescrizioni,l’autorizzazione paesaggistica di propria competenza, la n. 35 del 7 settembre 2005 ; dalla Commissione Straordinaria del Comune Di Torre del Greco e per essa dal Commissario delegato proponente dr Carlo Alfiero firmando la delibera n. 74 il giorno 3 giugno 2006, per l’approvazione definitiva del progetto.
Tutte le autorizzazione sono state rilasciate senza informare né il Consiglio Comunale nè i cittadini di Torre del Greco;
Il nuovo e attuale Sindaco di Torre del Greco, dott. Ciro Borriello , nella scorsa estate, non si è opposto alla proroga dei termini emessa dalla Regione su richiesta della società costruttrice WISCO Spa.per adeguarsi alle prescrizione della Sovrintendenza;
Il nuovo consiglio comunale,insediatosi lo scorso Luglio, per primo atto approva la delibera con la quale il Comune richiede alla Regione il ritiro dei provvedimenti autorizzativi, avendo il Comune di fatto cambiato opinione sulla costruzione del depuratore
il Settore Regionale di competenza (Ambiente) riscontrava “di non doversi rideterminare in autotutela sui provvedimenti adottati” ritenendo in sostanza che occorresse preventivamente una autonoma ordinanza sindacale di sospensione dei lavori da parte del Sindaco.
Questo contrasto di opinioni si riflette in quello tra il sindaco Borriello e l’assessore della sua Giunta dello stesso partito(Udeur) dell’Assessore regionale all’ambiente che è costretto conseguentemente a lasciare l’incarico;
Il sindaco Borriello decide,allora, di fare richiesta di riconvocazione della Conferenza dei Servizi, prima con nota del 28/10/2007, , all’Assessore regionale all’Ambiente e successivamente, a dicembre,al Presidente della Regione Campania, all’Assessore regionale all’Ambiente, al Dirigente Settore Ecologia Ambiente della Giunta regionale, informando la Presidenza della Provincia, la Presidenza della Commissione Regionale Territoriale e Ambiente della Campania,la Presidenza della Commissione Regionale Urbanistica della Campania, l’ ASL NA 5 Distretto 85
a tale ulteriore sollecitazione non è pervenuta, secondo quanto affermato pubblicamente dall’Amministrazione comunale, alcuna risposta in merito
È, giustamente ,in atto contro la costruzione del depuratore una fortissima mobilitazione da parte di tutte le parti sociali, i cittadini e la stampa della città di Torre del Greco.
Il depuratore industriale è un impianto per smaltire liquami altamente tossici prodotti da industrie chimiche di tutta Italia e si estenderà su una superficie di 8.000 mq.
Il depuratore produce esalazioni nocive, cattivi odori, anche per 6 KM. di distanza,danni per l’ecosistema marino( così come certificato anche dallo studio affidato dall’Amministrazione comunale al Dipartimento di Scienze Mediche Preventive dell’Università Federico II di Napoli, per valutare gli impatti ambientali determinati dalla realizzazione del citato impianto, a firma della Prof.ssa Maria Triassi) compromettendo così definitivamente lo sviluppo turistico della città che al contrario potrebbe ricevere un nuovo impulso dal completamento del disinquinamento del Golfo di Napoli;
Sempre sul piano del merito appare completamente errata la decisione di realizzare un simile impianto in una zona da un lato fortemente antropizzata , determinando un notevole peggioramento della qualità della vita dei cittadini, e dall’altro particolarmente tutelata sia per i pregi paesaggistici che per il rischio Vesuvio;
La stampa cittadina, ed in particolare il periodico “La Torre”, ha avanzato numerosi dubbi e quesiti:” perché non è stata esaminata la relazione dell’ASL NA/5?”; “c’è la distanza dal mare?”;“Qual è l’impatto sulla viabilità?”, “L’aumentare delle volumetrie sono corrette?”, “È un adeguamento o un nuovo impianto?”,“Si costruisce in una zona rossa?”,“come mai due autorizzazioni paesaggistiche?”, “In altre città è stata fatta un’assemblea pubblica cittadina come prevede la legge perché qui no?”, “È stato avvisato il comune limitrofo di Torre Annunziata ?”,“Le scorie dove vengono stoccate?”.;
Il Comune di Torre del Greco ha inoltre osservato che la procedura adottata risulta illegittima per i motivi che seguono:1) Il parere espresso dalla Soprintendenza è in contrasto con quanto previsto dall’art. 14 del vigente P.T.P. in quanto l’Amministrazione Comunale non è provvista dello strumento attuativo di pianificazione, propedeutico al rilascio dello stesso; 2) Manca agli atti del competente Ufficio comunale la licenza edilizia dell’impianto preesistente edificato; 3) Dalla documentazione agli atti dell’Ufficio comunale non si rileva nessun titolo di proprietà del suolo; 4) Il Piano di caratterizzazione, da redigere ai sensi dell’art. 242 del D.Lgs. 03/04/2006, andava presentato prima del rilascio dell’atto autorizzativo ed unitamente al V.I.A., mentre dalla nota regionale n. 812594 del 27/09/2007 risulta che la società “WISCO” ha comunicato di aver intrapreso iniziativa di caratterizzazione in data 10/05/2007 e quindi dopo il rilascio del decreto autorizzativo;
Si tratta insomma di un brutto pasticcio in cui è anche comprensibile il palleggio di responsabilità tra Comune( o rectius, il Sindaco) e La Regione ( o rectius, l’ Assessorato all’ambiente) perché a questo punto la revoca in qualsiasi forma dei permessi di costruzione potrebbe avere come conseguenza un contenzioso e un probabile risarcimento danni alla Wisco Spa. , ma è opportuno che i cittadini siano in grado di valutare i comportamenti politici, chiarendo di chi sono le responsabilità e ricevendo tutte le informazioni in materia e valutare se e come è possibile ritornare indietro su una decisione sbagliata
Interroga la S.v. per sapere
• Tutte le notizie utili a chiarire i dubbi,citati in premessa, circa la legittimità, l’opportunità e la convenienza della costruzione dell’impianto di depurazione industriale in questione
• Come è stato possibile , con particolare riferimento all’operato della Sovrintendenza, concedere un’ autorizzazione a costruire un impianto di depurazione industriale ad alto impatto ambientale in una zona con forti vincoli paesaggistici e vulcanici;
• A chi compete nel caso in esame l’iniziativa per l’eventuale annullamento o revoca degli atti amministrativi adottati;
• Quali iniziative al riguardo si intendono intraprendere in collaborazione con il Comune di Torre del Greco, la Regione e gli altri enti competenti per venire incontro alle legittime richieste della popolazione locale.