Nessun trasferimento per i reparti chirurgia e radiologia

(a) Negli ultimi giorni un’agenzia ANSA ha diffuso il seguente comunicato: “Non è in corso, e nemmeno in programma, alcun progetto di trasferimento dei reparti di chirurgia e radiologia dall’ospedale di Boscotrecase a quello di Torre del Greco. Le notizie riportate in questi giorni che paventano una tale possibilità sono del tutto prive di fondamento. La razionalizzazione della rete ospedaliera aziendale prosegue secondo il dettato regionale e nella condivisione delle scelte con gli attori locali". Il comunicato è del direttore dell’Asl Napoli 3, Maurizio D’Amora e non lascia adito a dubbi. Ma cerchiamo di mettere ordine nella recente cronaca nell’odissea Maresca. Molte testate locali, nelle ultime settimane, hanno riferito di un allarme tra le forze sindacali dell’Ospedale Sant’Anna e SS .Madonna della Neve, di Boscotrecase. Motivo del malumore: una presunta ed imminente chiusura di due essenziali reparti dell’ospedale di Boscotrecase, la chirurgia e la radiologia, che si trasferirebbero presso l’Ospedale Maresca. Tale fuga di notizie, a quanto pare poco fondate, ha indotto anche i sindaci delle aree che insistono sul Sant’Anna a riunirsi e pensare a quali strategie adottare per tutelare il diritto alla salute della vastissima popolazione vesuviana, e non solo, che quotidianamente si serve del presidio Ospedaliero di Boscotrecase.
Mercoledì 6 giugno era previsto un incontro con le rappresentanze sindacali, ma tale incontro non c’è più stato. Ricordiamo ai lettori che il 27 settembre 2010 venne emesso il decreto legislativo 49, il famigerato “piano Zuccatelli”, in base al quale il P.O Sant’Anna doveva sostituire il nosocomio torrese, giudicato non idoneo come Ospedale di II livello Urgenza-Emergenze e declassificato a semplice ospedale di lungo degenza e riabilitazione. Da allora ci fu l’“insurrezione” del Comitato pro Maresca, poiché si fece notare che il Sant’Anna non era per nulla idoneo a rimpiazzare un ospedale che serve da anni circa 300.000 persone, né per capienza, né per ubicazione, né per strutture. Le vicende successive sono note ai più, così come è nota la volontà del neosindaco torrese di ridare dignità e vigore al nostro ospedale. Le due aree in questione, pur vicine, hanno logistiche e bacini d’utenza diversi, per cui non è facendosi inutili guerre che si aiutano i cittadini a vedere tutelato il loro diritto alla salute.
Marika Galloro

Articolo pubblicato sull’edizione cartacea in edicola il 13 giugno 2012