La società informa la società

Nel 1632 il matematico inglese William Oughtred realizzò il regolo calcolatore. Da qui l’evoluzione del computer. Intanto, nel 1854 Antonio Meucci costruiva il primo prototipo di telefono e, quasi un secolo dopo, l’ingegnere scozzese John Logie Baird rese pubblica la sua più grande invenzione: il primo televisore in bianco e nero. Tutte invenzioni importanti che segnarono l’inizio di un’era di grande progresso. Infatti, con l’introduzione dei cosiddetti “mass-media” si uscì da un’era di arretratezza in cui era difficile la comunicazione .Tuttavia, oggi, dietro a questi aspetti positivi non mancano le preoccupazioni circa quello che è l’approccio dei ragazzi ai mass-media in senso lato. Ci troviamo di fronte ad una generazione cresciuta davanti alla televisione e con le “sei dita”: dove oltre le cinque di norma, la sesta è il mouse del computer. Oggi i film si guardano sul videofonino, la televisione sullo schermo del computer. Si telefona con internet e grazie al download si scaricano compact disc e DVD di ultima uscita. Un altro aspetto molto importante è quello legato all’utilizzo dei social networks sempre più diffusi. E’ stato stimato, dalla “London School of Economics”, in seguito ad una survey su un campione di 25.000 giovani, che nel 2011 il 38% di coloro che hanno un’età compresa tra i 9 e i 12 anni usa social networks. Percentuale in crescita nella fascia d’età che va dai 13 ai 16 (circa il 77%). Insomma, assistiamo all’evoluzione della comunicazione che va dai graffiti sulle mura delle caverne ai siti web. Affascinante per alcuni aspetti ma attenzione: i pericoli sono tanti quanti sono i benefici che si possono trarre dal progresso tecnologico.
Alessia Rivieccio
Articolo pubblicato sull’edizione cartacea in edicola il 4 aprile 2012