E’ la storia, nata all’ombra del Vesuvio, di Angelo Ragosta e Paola, ex compagni ed oggi rispettivamente Don Angelo e Suor Maria Giuseppina.
Una storia nata nella cittadina di Portici, in provincia di Napoli, e finita in Germania (per lui) ed a Napoli (per lei).
A raccontare quanto accaduto è stato lo stesso Don Angelo, in un lungo post sui social network.
“Dovevamo sposarci – scrive Don Angelo Ragosta ad aprile su facebook – e invece… Qualcuno me lo ha chiesto – precisa – e quindi scrivo per condividere con voi tutti e per dare gloria a Dio. Ci provo a raccontare quello che Dio ha “combinato” nella mia vita.
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Partiamo – precisa – da quello che sono, sacerdote da quasi 10 anni, il 21 aprile 2013 venivo ordinato presbitero dall’allora cardinale Sepe nella cattedrale di Napoli.
Fino a qui sembra quasi tutto nella norma se non fosse per il fatto che la mia ex fidanzata, Paola, siamo stati insieme nove anni, è entrata in clausura nel monastero del Carmelo ai Ponti Rossi a Napoli.
A detta di qualcuno dopo che ha conosciuto te ha pensato meglio andarsi a chiudere se sono tutti così ma su questo bisognerebbe chiedere a lei… Comunque adesso è monaca di clausura, carmelitana scalza, con il nome di suor Maria Giuseppina dell’Amore incarnato, io entravo in seminario e lei in clausura.
Ci siamo fidanzati o messi insieme come si diceva ai nostri tempi, precisamente il 29 dicembre del lontano 1996, io 16 anni e lei 15, due pargoletti insomma.
Il primo anno come sempre tra tira e molla, veramente venivo mollato sempre io eh, comunque dopo il primo siamo poi filati lisci fino all’ottobre del 2005, quasi nove anni.
Nel 2001 sono partito per il servizio militare e – continua ancora Don Angelo – una volta terminato da lì in poi sono sempre stato fuori per lavoro, in Toscana come elettricista industriale.
Gli anni passarono in fretta e verso gli ultimi arrivò nella parrocchia vicino casa di Paola un viceparroco giovane, don Michele Madonna, attualmente parroco nella parrocchia S. Maria di Montesanto a Napoli, che ci ha fatto incontrare con Gesù vivo.
Aveva un mantra: ragazzi chiedete a Dio cosa ha pensato per voi, qual è il suo sogno su di voi!
Noi avevamo messo in cantiere di sposarci ma Dio stava per cambiare leggermente le carte in tavola, giusto un poco.
Il matrimonio si era programmato, si stava cercando casa e preparando per tempo un po’ tutto quello che serviva, Paola nel mentre studiava economia. Invece proprio quando fu trovata la casa, vengo lasciato l’ennesima volta.
Dio fece capire a lei che la voleva sua ma Paola non riusciva ad accettarlo, infatti mi lasciò come detto una prima volta a maggio ma rifacemmo pace poiché lei non riusciva a dire sì a Dio perché pensava 9 anni erano pur sempre 9 anni ma ad ottobre invece Dio vinse e mi lasciò definitivamente.
Ovviamente – prosegue – non è stata una passeggiata ma con grande stupore dopo il primo periodo abbastanza tosto ci fu poi un’amicizia che nessuno riusciva a spiegarsi forse nemmeno noi.
Abbiamo poi ricevuto insieme un sacramento ma fu quello della cresima il 1 maggio del 2006.
Comunque con la cresima si “scatafascia” tutto per me, io continuavo la mia vita lavorando ma nel cuore divento inquieto.
Continuavo a lavorare, avevo uno stipendio, uscivo con altre ragazze ma tutto era insapore, tutto non mi bastava, avevo tutto eppure non ero felice. Finché una sera in Toscana faccio la fatidica domanda a Dio: ma perché io sto sulla faccia della terra? Che vuoi da me?
Ho aperto la Bibbia a caso, una delle sole due/tre volte che l’ho fatto nella mia vita. Così inizio il discernimento.
Entro in seminario a 26 anni, a 33 ordinato presbitero.
Ed oggi, ogni qual volta sono a Napoli, dato che sono all’estero come servizio pastorale per le comunità italiane, passo al monastero da lei, e la routine non è cambiata.
Da fidanzati mi beccavo le ramanzine e me le continuo a beccare pure da prete!
Ps: il tutto – conclude il post – è stato vagliato meticolosamente da suor Maria Giuseppina per avere il suo benestare, onde evitare altra ramanzina e incorrere nella scomunica latae sententiae”.
Lei ora è al monastero delle carmelitane scalze ai Ponti Rossi di Napoli, mentre lui in Germania.