La S.S. TURRIS CALCIO, nel prendere atto delle dichiarazioni odierne del sindaco di Torre del Greco sull’argomento concessione-stadio, intende meglio precisare la propria posizione e lo stato dei fatti. Lo per bocca del suo massimo esponente, il presidente Antonio Colantonio, che tiene a fare innanzitutto due premesse.

“La prima – dice – è che nessun attacco è diretto al sindaco Palomba ed alla sua amministrazione, esprimendo ancora una volta questa società riconoscenza per gli ingenti investimenti effettuati per mettere a norma il Liguori dopo decenni. La seconda – prosegue Colantonio – è che, tecnicamente, per noi sono ancora in essere le condizioni della convenzione-stadio sottoscritta con il Comune per la scorsa annata sportiva, avendo la Turris azionato, nei termini di legge previsti, l’esercizio della facoltà di rinnovo. Detto questo, ci eravamo anche dichiarati disposti a prendere in considerazione le proposte di una rimodulazione dei termini della convenzione a fronte delle sollecitazioni pervenute, in tal senso, dagli uffici comunali”.

E allora Colantonio entra nel merito, rispondendo anche alle esternazioni del sindaco: “Vero che abbiamo partecipato ad un paio di incontri istituzionali preliminari alla stesura dello schema di convenzione poi approvato, ma non corrisponde a verità il fatto che ‘le indicazioni, in quelle sedi sollevate, sono state accolte e votate sia in seduta di giunta comunale sia in seduta di assise consiliare’. Ripeto, nel caso – continua Colantonio -, in punto di diritto, una nuova convenzione vada effettivamente sottoscritta, ma questo eventualmente non sarò io a stabilirlo, ci eravamo detti disposti ad accollarci, oltre alle spese di manutenzione ordinaria dell’impianto, anche gli oneri relativi agli ultimi – ma non meno importanti – adeguamenti da perfezionare per rendere lo stadio definitivamente idoneo alla Lega Pro anche dopo il mese di febbraio 2021, data di scadenza dell’attuale regime di deroga per alcune prescrizioni.



Questo nell’ambito di una concessione pluriennale ed a patto di non versare, sulla scorta dell’esempio di altri Comuni italiani, il canone di concessione la sola stagione sportiva 2020-2021, considerando l’attuale regime emergenziale e la conseguente mancanza di introiti per le società sportive. Del resto, un esplicito riferimento ai riflessi dell’emergenza sanitaria in corso sulla ricettività dello stadio fa parte della relazione istruttoria a firma della dirigente comunale, dottoressa Luisa Sorrentino, allo schema di convenzione. Non ci aspettavamo, pertanto, la fissazione di un canone annuo alla cifra di 40mila euro oltre Iva, da versare tra l’altro anticipatamente all’ente, oltre a gravosi oneri stabiliti a carico del concessionario, che supererebbero l’importo dello stesso canone facendo schizzare l’esposizione economica della Turris ad una cifra impensabile per una gestione di fatto inferiore ai 12 mesi e, ribadisco, in un’annata già fortemente compromessa per i bilanci delle società di calcio professionistico. Le stesse che, consentitemi, contribuiscono a dare lustro alle stesse città che rappresentano”.